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L’intervento di riparazione transcatetere della valvola tricuspide (TTVI), affetta da insufficienza severa, è effettuato con sempre maggior frequenza ed è associato a una migliore qualità di vita rispetto alla solaterapia medica. La valutazione del rischio operatorio e la previsione del successo procedurale eclinico dell’intervento sono molto importanti prima di sottoporre a TTVI. Il TRISCORE è uno scoreintrodotto per predire la mortalità operatoria nei pazienti sottoposti a chirurgia isolata della valvolatricuspide, un intervento gravato da alta mortalità...

Nei pazienti con malattia cardiovascolare, bassi valori di potassiemia, anche se ritenuti nel range di normalità (3.5-4.0 mmol per litro) comportano un maggior rischio di aritmie ventricolari, rispetto a livelli situati nel range medio alto di normalità (4.5 - 5.0 mmol per litro). . Farmaci che aumentano il livello ematico di questo elettrolita, come gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore per i mineralcorticoidi, diminuiscono il rischio di morte improvvisa da causa cardiaca. . Lo scopo di questo studio, condotto in tre centri danesi, è stato quello di verificare l’efficacia e la sicurezza di una terapia che ...

Benchè sia accertato che la rivascolarizzazione completa migliori la prognosi dei pazienti STEMI multivasali, il timing procedurale del completamento è tuttora oggetto di controversia. . In particolare non è noto se debba essere eseguito in una procedura successiva a quella indice (rivascolarizzazione “staged”), oppure possa essere effettuato con pari sicurezza ed efficacia nella procedura indice (rivascolarizzazione in una “singola procedura”). Lo scopo dello studio OPTION, condotto in 14 centri della Corea del Sud, è stato quello di...

Un signore sulla cinquantina, bronchitico cronico, giunge in Pronto Soccorso per dispnea acuta e grave ipossia. Intubato, viene posto in ventilazione meccanica

Un ragazzo di 16 anni con deficit cognitivo si reca in Pronto Soccorso per edemi declivi e dispnea. Presenta all’esame obiettivo toni

La controversia si apre con la presentazione di un paziente di 54 anni senza fattori di rischio coronarico (e senza alcuna terapia farmacologica) in cui viene diagnosticato un NSTEMI ed eseguita PCI su una stenosi dell’80% della coronaria destra (la sinistra non presenta stenosi significative). L’esame obiettivo è nella norma e la pressione arteriosa nei limiti. La funzione ventricolare sinistra alla dimissione è nella norma (FE 55%). Non si sono registrati episodi aritmici durante la degenza. La domanda è: prescrivereste un betabloccante alla dimissione?

L’angina o ischemia in presenza di stenosi coronariche non ostruttive (ANOCA/INOCA) include una serie di condizioni cliniche che richiedono strumenti diagnostici avanzati per individuare i vari endotipi che la compongono. La valutazione funzionale invasiva, raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti con sintomi persistenti (classe I, livello di evidenza B) si basa tuttavia su dati limitati e non è scevra di potenziali rischi. Rappresenta quindi...

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