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n recente consensus statement dell'American Heart Association ha focalizzato l’attenzione sulle relazioni che intercorrono tra malattie metaboliche (in particolare l’obesità e il diabete), nefropatia cronica ed eventi cardiovascolari. Parlare di sindrome cardio-nefro-metabolica (CKM syndrome) significa non solo descrivere gli aspetti clinici di rispettiva influenza di una patologia rispetto all'evoluzione delle altre, ma anche di individuare una base patogenetica comune. Il documento individua 5 stadi di questa sindrome (vedi Figura), partendo dallo stadio 0 in cui non è presente alcun segnale. Nella fase 1 si evidenzia una eccessiva adiposità che comporta una condizione pro-infiammatoria e pro-ossidativa che determina un iniziale danno tissutale e riduce la sensibilità all’insulina. Nella fase 2 si manifestano i disturbi metabolici quali ipetrigliceridemia, ipertensione, diabete e compare un iniziale danno renale...

A oggi, la TAVI è diventata la terapia standard della stenosi valvolare aortica con conseguente rapido incremento del numero di procedure in tutto il mondo. Le attuali Linee Guida raccomandano l’esecuzione della TAVI in ospedali dotati di cardiochirurgia on-site. L’esponenziale aumento di richieste rischia di superare la capacità di questi centri, determinando un prolungamento delle liste di attesa e della mortalità a essa associata. Il nostro lavoro ha l’intento di offrire un modello organizzativo per poter estendere le procedure di TAVI anche in ospedali non dotati di cardiochirurgia on-site. Per sostenere questa ipotesi abbiamo eseguito una meta-analisi sugli studi a oggi disponibili, su un totale di 21.173 TAVI, e l’assenza di cardiochirurgia in loco non aumenta il rischio di morte a breve termine. Elemento fondamentale, secondo il nostro modello, è l’adeguata esperienza dei centri e l’attenta valutazione multidisciplinare in sede di Heart Team. Una dettagliata pianificazione pre-procedurale per identificare i pazienti a maggior rischio di complicanze è essenziale per garantire...

L’ectasia coronarica (CAE) è associata al rischio di eventi avversi nei pazienti con ischemia/angina e assenza di malattia coronarica ostruttiva (INOCA/ANOCA), mentre la relazione tra CAE e infarto miocardico con assenza di malattia coronarica ostruttiva (MINOCA) è stata poco studiata. In questo studio retrospettivo (n=97 pazienti con CAE),49 (50.5%) presentavano MINOCA e 48 (49.5%) INOCA/ANOCA. Il MINOCA è risultato associato a una maggiore frequenza di malattie infiammatorie, CAE multivasale e flusso TIMI <3. A un follow-up mediano di 38 mesi...

I criteri elettrocardiografici per la diagnosi di blocco completo di branca sinistra (LBBB), secondo American College of Cardiology/ American Heart Association/Heart Rhythm Society, sono una durata del QRS duration ≥120 millisecondi, un’onda R allargata e incisa nelle derivazioni I, aVL, V5 e V6; assenza di onde Q nelle derivazioni I, V5 e V6; tempo di picco dell'onda R >60 millisecondi in V5 e V6; tratto ST e onde T con direzione opposta rispetto al QRS . Tuttavia, si è osservato come circa un terzo dei pazienti con tali caratteristiche elettrocardiografiche abbiano in realtà un ritardo di conduzione intraventricolare (IVCD) o ipertrofia ventricolare sinistra, non un blocco della conduzione dello stimolo.

Una paziente di 71 anni, senza anamnesi significativa per cardiopatia, lamenta da qualche tempo vertigini e senso di mancamento (mai sincopi) mettendosi

A Wide Wide QRS

Una signora sulla settantina, affetta da miocardiopatia ischemica (esiti di bypass aortocoronarico, FE depressa – 15% -, con defibrillatore impiantato, parossismi di

Un paziente diabetico di 50 anni, presenta una sincope, preceduta da amaurosi. Non aveva lamentato dolore toracico. Un analogo episodio sincopale era avvenuto circa un mese prima della presentazione. In Pronto Soccorso il paziente si è ripreso, non ha sintomi particolari. L’obiettività è negativa, la pressione 125/96 mmHg, i dati di laboratorio non mostrano alterazioni, in particolare troponina e BNP sono normali. L’ECG è normale così come l’esame ecocardiografico che non mostra patologie di sorta con FE del 58%. Viene eseguito un ECG Holter durante il quale il paziente ha un episodio pre-sincopale: l’ECG registrato in quel momento è riportato nella Figura.

Un paziente sulla trentina giunge in PS per cardiopalmo persistente da alcune ore, negando altri sintomi concomitanti. All’ingresso la pressione arteriosa è 102/57 mmHg e la frequenza 170 bpm. Non si rilevano dati patologici all’esame obbiettivo (esclusa la frequenza elevata); gli esami di laboratorio mostrano un aumento di troponina T (18 pg/ml, normalità sino a 14 pg/ml) e di NTproBNP (1.709 pg/ml). All’ecocardiogramma viene rilevata solo una lieve atriomegalia sinistra (diametro= 34 mm) con FE del ventricolo sinistro del 72%. L’ECG all’ingresso è mostrato nella Figura.

Un paziente di 84 anni giunge all’osservazione per cardiopalmo, dopo aver sospeso, per riscontro di bradicardia, una terapia con betabloccante, durante la quale peraltro era del tutto asintomatico. Il suo ECG di presentazione è mostrato nella Figura.

Un uomo di 70 anni senza anamnesi per cardiopatia si presenta in PS per dolore epigastrico, nausea e vomito. La pressione è 102/75 mmHg, la saturazione 98%, l’obiettività negativa. La troponina è fortemente aumentata. L’ECG all’ingresso è mostrato nella Figura.

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