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L’insorgenza di aritmie ventricolari (VA) non è una complicanza rara nei pazienti con sindrome di Takotsubo (TTS), verificandosi in circa l’8-13.5% dei

Abstract Background: When implantable cardioverter defibrillator (ICD) battery is depleted most patients undergo generator replacement (GR) even in the absence of persistent

L’impianto di MitraClip è una procedura efficace per migliorare la prognosi di pazienti con ventricolo sinistro disfunzionante e concomitante insufficienza mitralica (IM) severa o moderato/severa, come dimostrato dallo studio COAPT.

L’infarto miocardico di tipo 2 (T2-MI) è il risultato di uno squilibrio tra domanda e apporto di ossigeno che determina ischemia miocardica con rilascio di troponina e può verificarsi sia in presenza che assenza di malattia coronarica sottostante.

L’Academic Research Consortium (ARC) ha recentemente proposto una serie di variabili (sia maggiori che minori) utili a valutare il rischio emorragico (high bleeding risk – HBR -) nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica (PCI).

Quiz di cultura, curiosità e... “gossip” cardiologico.

L’indicazione alla sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVR) nei pazienti molto anziani (>90 anni) con stenosi aortica (AS) è oggetto di intenso dibattito nella comunità scientifica, in quanto si ritiene che i rischi possano eccedere i potenziali benefici in questa popolazione.

A novel tricuspid regurgitation (TR) grading system, using vena contracta (VC) width and effective regurgitant orifice area (EROA), was proposed and validated based on its prognostic usefulness.

L’amiloidosi cardiaca è un processo infiltrativo causato dalla deposizione nel tessuto miocardico di fibrille di amiloide, di cui la più frequentemente riscontrata, nel paziente anziano, è legata a depositi di transtiretina (TTR).

Secondo le Linee Guida dell’American Heart Association/American College of Cardiolog i pazienti con malattia cardiovascolare stabile possono essere distinti in due gruppi: un primo, a rischio molto elevato, caratterizzato da due (o più) eventi cardiovascolari nella storia clinica, oppure uno solo ma in presenza di multiple condizioni di rischio cardiovascolare, e un gruppo considerato a minor rischio, che non presenta le caratteristiche del primo gruppo.

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