Dalla letteratura internazionale

Ticagrelor and Aspirin or Aspirin Alone after Coronary Surgery for Acute Coronary Syndrome.

Benchè le Linee Guida raccomandino una doppia terapia antiaggregante dopo sindrome coronarica acuta (ACS) anche nei pazienti sottoposti a bypass aortocoronarico (CABG), l’evidenza a favore di questa raccomandazione è modesta e per lo più non seguita nella pratica clinica. . Il trial è stato condotto in 22 centri di 5 stati nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia). Lo studio in aperto ha randomizzato 2.201 pazienti (età media 66 anni) operati di CABG entro 6 settimane dall’evento ACS (manifestatosi nel 56% come NSTEMI, nel 10% come STEMI e 34% come angina instabile) escludendo quelli in dialisi. I pazienti, dopo l’intervento, sono stati randomizzati a DAPT (ASA + ticagrelor, n=1.104) oppure a sola ASA (n=1.097). L’aderenza a ticagrelor è stata…

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Early Discontinuation of Aspirin after PCI in Low-Risk Acute Myocardial Infarction.

La terapia antitrombotica standard, dopo un infarto miocardico (MI) trattato con impianto di stent, prevede una doppia terapia antiaggregante (DAPT) per un anno. . Benchè alcuni studi abbiano mostrato la maggior sicurezza di una DAPT abbreviata nei pazienti ad alto rischio di bleeding , vi sono poche evidenze sulla efficacia e sicurezza di una DAPT di un solo mese seguita da una terapia monopiastrinica nei pazienti con MI a basso rischio. Una tale opzione appare percorribile alla luce del miglioramento delle tecnologie a disposizione (DES biocompatibili a bassa trombogenicità) e dei risultati procedurali ottenuti grazie alla maggiore esperienza degli operatori, oltre che del perseguimento di una rivascolarizzazione completa. Lo studio, condotto in 40 centri europei (5 italiani), ha arruolato 1.942 pazienti con MI (età media 61 anni, equamente distribuiti tra STEMI e NSTEMI) trattati con impianto di DES (con polimero biodegradabile a rilascio di rapamicina) e rivascolarizzazione completa (17% trattati su 2 o 3 vasi) randomizzandoli in aperto a una mediana di 37 giorni dall’evento indice (periodo durante il quale era stata somministrata una DAPT, prevalentemente composta da…

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Early Withdrawal of Aspirin after PCI in Acute Coronary Syndromes.

La problematica affrontata da questo studio, condotto in Brasile, è simile a quella dello studio precedente , in quanto concerne la efficacia e la safety di una DAPT abbreviata. La tipologia di coronaropatia era abbastanza simile nei due trial (sindromi coronariche acute trattate con PCI efficace nel NEO-MINDSET trial piuttosto che infarti miocardici, ma con una modesta presenza -7%- di angina instabile) mentre una differenza sostanziale concerneva, nello studio brasiliano, lo switch a monoterapia con inibitore del recettore P2Y12 dopo una mediana di 2 giorni dall’evento indice (gruppo DAPT abbreviata), mentre il gruppo di controllo consisteva in una DAPT sino al 12esimo mese (gruppo DAPT standard). In entrambi i gruppi, prasugrel veniva utilizzato…

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E’ giustificata la rivascolarizzazione miocardica nei pazienti anziani fragili con sindrome coronarica acuta? il ruolo degli studi osservazionali.

L’avanzare dell’età comporta spesso la presenza di condizioni di fragilità, quali multiple comorbilità e alterazioni delle funzioni cognitive, che provocano perdita di indipendenza e disabilità. Quando pazienti fragili si presentano nei nostri ospedali con una sindrome coronarica acuta (ACS), il clinico si trova di fronte al dilemma di quale strategia terapeutica seguire, se essere conservativo e quindi affidarsi al solo trattamento medico oppure essere interventista, come è oggi la prassi per i pazienti che non hanno le limitazioni dei pazienti fragili. Infatti mancano, in questa popolazione…

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Quale tipo di protesi utilizzare per la TAVI? una questione difficile da risolvere.

Con l’affermarsi della TAVI nel trattamento della stenosi aortica severa e la sua estensione a pazienti con rischio chirurgico intermedio o basso e a età inferiore rispetto alle fasi iniziali di questa procedura, è diventato sempre più importante verificare la tenuta delle protesi nel tempo (“durability”). Inoltre, le prime TAVI venivano eseguite in anestesia generale (GA) mentre in tempi più recenti prevale l’opzione della sedazione cosciente (CS). Il SOLVE trial…

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La riduzione della GFR nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata o moderatamente ridotta che assumono finerenone compromette l’efficacia del farmaco?

I clinici sono solitamente riluttanti a continuare la terapia con gli inibitori del recettore per i mineralcorticoidi (MRA) in presenza di una riduzione della GFR, perchè temono l’insorgenza di iperkaliemia. Questo atteggiamento contrasta con l’evidenza di un beneficio con spironolattone nei pazienti con scompenso a frazione di eiezione ridotta (HFrEF), anche in presenza di una riduzione di GFR. Tuttavia, non è stata osservata alcuna evidenza simile per i MRA nei pazienti scompensati a EF preservata (HFpEF) o moderatamente ridotta (HFmrEF). Il finerenone si è dimostrato…

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Doppia o triplice terapia antitrombotica nei pazienti in fibrillazione atriale che necessitano di trattamento antiaggregante: una analisi dello studio AUGUSTUS.

Circa il 6-8% dei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), o sottoposti a PCI con impianto di stent sono in fibrillazione atriale e necessitano di anticoagulante. Benchè le Linee Guida siano chiare nell’indicare una breve durata della triplice terapia antitrombotica (con qualche incertezza se debba essere limitata all’ospedalizzazione o estendersi sino alla fine del primo mese) seguita da doppia terapia antitrombotica per 1 anno, queste raccomandazioni provengono da meta-analisi di studi che hanno una certa eterogeneità per disegno, selezione di pazienti e farmaci impiegati. Tra questi studi…

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Incremento di troponina dopo PCI elettiva: quando ha valore prognostico?

Vi è un notevole dibattito riguardo al significato prognostico dell’infarto miocardico periprocedurale (PMI). Benchè alcune analisi abbiano mostrato che anche modeste elevazioni di troponina (5 volte il limite superiore di “normalità”) dopo un intervento di rivascolarizzazione percutanea (PCI) o di bypass aortocoronarico (CABG) si correlino con l’outcome dei pazienti una recente analisi dello studio ISCHEMIA ha mostrato] come un infarto miocardico spontaneo (SpMI) si associ a un maggior rischio successivo di…

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Alto rischio emorragico nei pazienti sottoposti a PCI: prognosi a distanza

Molti pazienti sottoposti a procedure di PCI presentano un alto rischio emorragico (HBR). In questi pazienti le Linee Guida suggeriscono di individualizzare la terapia antipiastrinica tenendo conto delle caratteristiche del paziente. .  La difficoltà maggiore per il clinico, in questi casi, è rappresentata dal fatto che molti pazienti HBR hanno anche un elevato rischio ischemico in quanto molte variabili sono predittive sia del rischio ischemico che di quello emorragico…

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Indagine fisiopatologica delle stenosi coronariche: quando FFR e indici derivati dall’analisi delle curve pressorie non basate sull’iperemia danno risultati discordanti

La Fractional Flow Reserve (FFR) è considerata il gold standard per la valutazione funzionale delle stenosi epicardiche da sottoporre a PCI; iFR costituisce una alternativa, essendosi dimostrata non-inferiore a FFR negli studi DEFINE-FLAIR e iFR-SWEDEHEART. .  Sono stati proposti altri indici non-iperemici (NHPRs “nonhyperemic pressure ratios”), come il rapporto diastolico non iperemico e il rapporto…

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