Dalla letteratura internazionale

Coronary microvascular function and atherosclerotic plaque burden in ischaemia and no obstructive coronary arteries: a secondary analysis of the CorMicA trial.

Lo scopo dello studio, una analisi secondaria del CorMicA trial è stato di studiare la relazione esistente tra la funzione microvascolare e l’estensione della malattia aterosclerotica dei vasi coronarici epicardici (“plaque burden” misurato con il Gensini score). I pazienti studiati (n=151) non avevano una patologia ostruttiva significativa (nessuna stenosi ≥50% alla coronarografia o con FFR ≤0.80). In tutti i pazienti è stato eseguito uno studio della funzione microvascolare…

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Eventi cardiovascolari nei pazienti con infarto miocardico recente: sono più a rischio le lesioni funzionalmente significative o quelle vulnerabili?

Nei pazienti con infarto miocardico (MI), il rischio di eventi ischemici successivi è elevato, sia per la presenza di lesioni funzionalmente significative (FFR positive) in vasi diversi da quello culprit che per il possibile complicarsi di placche non ostruttive, ma con caratteristiche di vulnerabilità. Tali caratteristiche possono essere individuate dall’indagine IVUS (plaque burden – PB – >70%, area luminale minima ≤4 mm2) e dalla spettrometria a raggi infrarossi (NIRS) che segnala la presenza e la quantità di contenuto lipidico. È prassi comune, sulla base di trial randomizzati e delle raccomandazioni delle Linee Guida, trattare nei pazienti con MI non solo la lesione culprit, ma anche…

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Emorragia cerebrale nei pazienti in fibrillazione atriale: anticoagulare o no?

Circa un terzo dei pazienti sopravvissuti a una emorragia cerebrale sono in fibrillazione atriale. Essi rappresentano un dilemma per il clinico, perchè non è tuttora noto se essi debbano essere trattati o meno con anticoagulanti (OAC). Questi pazienti sono stati esclusi dai trial che hanno verificato l’efficacia degli anticoagulanti e anche i dati degli studi che hanno utilizzato gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) che si associano a…

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Deterioramento emodinamico valvolare nei pazienti TAVI: incidenza, predittori, outcome clinico.

Una delle limitazioni più temute dell’intervento di TAVI consiste nei dubbi sulla durabilità delle protesi, soprattutto quando impiantate in popolazioni a rischio medio-basso in alternativa alla chirurgia in pazienti non di età avanzata. Una corretta valutazione della problematica è stata ostacolata dalla mancanza di una definizione universalmente accettata di “deterioramento emodinamico della protesi valvolare” (HVD). Recentemente il Valve Academic Research Consortium-3 (VARC-3) ha proposto una definizione che tiene conto di una valutazione dinamica dei parametri emodinamici ottenuti all’esame ecocardiografico, che rappresenta…

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Terapia statinica: quale strategia utilizzare in prevenzione secondaria

La terapia con statine è un caposaldo della prevenzione secondaria per ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari. A tale scopo, le statine ad alta intensità sono preferibili a quelle a intensità moderata per la loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo LDL ai valori raccomandati dalle Linee Guida. Tuttavia, le statine ad alta intensità presentano un maggior numero di effetti collaterali che possono indurre il paziente ad abbandonare la terapia. Recentemente, sono stati condotti studi di confronto…

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Trombectomia meccanica o trombolisi attraverso catetere nell’embolia polmonare a rischio intermedio-alto: lo studio PEERLESS.

Nell’embolia polmonare a rischio intermedio-alto con impegno emodinamico del ventricolo destro, le Linee Guida raccomandano una terapia anticoagulante, essendo alto il rischio emorragico associato alla fibrinolisi sistemica Tuttavia, oscillando la mortalità tra il 3% e il 15%(2) e il deterioramento clinico tra il 5% e il 18%, appare talora necessario…

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Lesioni coronariche non culprit in pazienti con infarto miocardico acuto: è prognosticamente più importante la severità oppure la morfologia?

È noto che le stenosi ostruttive non-culprit dei pazienti con infarto miocardico possono essere causa di successivi eventi acuti . Non è chiaro se il rischio connesso alla presenza di queste stenosi sia secondario alla severità del restringimento o alle caratteristiche morfologiche che le contraddistinguono come potenziali fonti di…

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Significato prognostico di valori elevati della lipoproteina(a)

I livelli di colesterolo LDL e di lipoproteina(a) (Lp[a]) sono indipendentemente associati con il rischio di eventi cardiovascolari , ma la risposta alle statine è differente, in quanto questi farmaci abbassano i livelli di colesterolo LDL, ma non modificano i valori di Lp[a]. La relazione, descritta dai Cholesterol Treatment Trialists, tra eventi cardiovascolari e valori di colesterolo LDL…

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Sostituzione valvolare per via percutanea nell’insufficienza tricuspidalica severa: quali risultati rispetto alla sola terapia medica?

L’insufficienza tricuspidalica (IT) severa è una patologia spesso invalidante, i cui sintomi compaiono tardivamente e frequentemente precedono di poco l’exitus. Il suo trattamento comporta notevoli problematiche, in quanto la chirurgia isolata è gravata da alta mortalità , mentre il trattamento percutaneo mediante l’inserimento di clip migliora la qualità di vita senza tuttavia modificare significativamente la sopravvivenza…

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Efficacia clinica dell’intervento di riparazione percutanea della valvola tricuspide: i risultati del TRI.FR trial.

L’insufficienza tricuspidalica severa (IT) è una condizione clinica che comporta episodi ricorrenti di scompenso cardiaco con evoluzione sfavorevole. Questi pazienti, per lo più anziani, sono stati sempre considerati di pertinenza medica anche per l’elevato rischio chirurgico e solo recentemente sono stati presentati dati relativi a interventi percutanei di riparazione tricuspidalica (T-TEER) mediante l’impianto di dispositivi, come il TriClip , che riducono il grado dell’IT a lieve o moderato nella stragrande maggioranza dei pazienti trattati. I primi dati a disposizione mostrano…

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