Dalla letteratura internazionale

Left atrial appendage closure after ablation for atrial fibrillation.

Lo studio OPTION è un trial multicentrico, randomizzato (sponsorizzato dalla Boston Scientific, produttrice del dispositivo WATCHMAN FLX) con lo scopo di verificare se l’impianto di un dispositivo di chiusura dell’auricola (LAAO), dopo un intervento di ablazione per fibrillazione atriale, possa garantire la stessa efficacia della terapia anticoagulante nel prevenire eventi tromboembolici, riducendo, peraltro, il bleeding associato a tale terapia. Le Linee Guida correnti raccomandano…

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Catheter ablation or antiarrhythmic drugs for ventricular tachycardia

Studio internazionale condotto in 22 centri (prevalentemente canadesi e statunitensi) su 416 pazienti seguiti per una mediana di 4.3 anni, volto a verificare se un intervento di ablazione transcatetere fosse più efficace della terapia medica nel trattamento iniziale di pazienti con tachicardia ventricolare (TV). Il ricorso all’ablazione in caso di fallimento della terapia medica con antiaritmici è raccomandato dalle Linee Guida…

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Doppia terapia antiaggregante prolungata come trattamento standard dopo impianto di stent medicato: è tempo di abbandonarla?

linee guida ribadiscono la necessità di trattare i pazienti sottoposti a impianto di stent medicato (DES) a doppia terapia antiaggregante (DAPT) per 6 mesi nelle sindromi coronariche croniche e a 12 mesi nelle sindromi coronariche acute . Tuttavia, una serie di studi ha dimostrato che un breve periodo di DAPT (1/3 mesi), seguito da monoterapia con inibitore del recettore P2Y12, non aumenta le complicanze ischemiche e diminuisce quelle emorragiche rispetto alla DAPT canonica di 1 anno…

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Efficacia dei sistemi di supporto cardiocircolatorio nello shock cardiogeno: è solo un problema di selezione dei pazienti?

Lo shock cardiogeno è una complicanza molto temibile dell’infarto miocardico, tuttora gravata da una mortalità del 40-50%. I sistemi di assistenza circolatoria, come l’ECMO, determinano un aumento del post-carico del ventricolo sinistro e non hanno mostrato sinora alcun beneficio clinico e un aumento delle complicanze, , mentre i sistemi di assistenza tramite pompa microassiale effettuano un “unloading” del ventricolo sinistro: il loro uso è stato associato a una riduzione della mortalità a 6 mesi rispetto alla terapia standard….

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Pazienti anziani con infarto senza sopraslivellamento persistente del tratto ST (NSTEMI): strategia interventistica per tutti?

La strategia da applicare ai pazienti anziani (età ≥75 anni) con infarto miocardico senza sopraslivellamento persistente del tratto ST-NSTEMI- sia essa interventistica, cioè basata su angiografia ed eventuale rivascolarizzazione, oppure conservativa, basata sulla sola terapia medica iniziale, è ancora oggetto di discussione. Infatti, la popolazione anziana è molto eterogenea, in quanto alcuni pazienti possono presentare multiple co-patologie, oppure avere caratteristiche di fragilità che possono rendere problematico o rischioso procedere con un approccio interventistico. Le analisi dedicate a questi pazienti…

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È necessario anticoagulare i pazienti con parossismi di fibrillazione atriale dopo intervento di bypass aortocoronarico?

Parossismi di fibrillazione atriale sono abbastanza frequenti nei pazienti sottoposti a intervento di bypass aortocoronarico (CABG) e sono pari al 15%-42% nelle varie casistiche . Solitamente, l’aritmia compare in seconda giornata ed è di breve durata. Le linee guida non forniscono indicazioni precise in questi pazienti per l’assenza di studi randomizzati. . Esse suggeriscono di considerare la profilassi con terapia anticoagulante a lungo termine sulla base del profilo di rischio del paziente. Il suo beneficio, in rapporto agli effetti collaterali, appare discutibile…

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Riparazione transcatetere della valvola mitralica nel paziente scompensato: efficace anche per l’insufficienza mitralica moderato-severa?

L’efficacia degli interventi percutanei di riparazione della valvola mitralica (TEER), nell’insufficienza mitralica secondaria, è tuttora oggetto di discussione in quanto i due studi randomizzati eseguiti di confronto tra TEER (COAPT e MITRA-FR) e terapia medica ottimale hanno dato esiti contrastanti . Inoltre, non è chiaro se i candidati a TEER siano solo i pazienti con insufficienza mitralica severa (grado 4/4) oppure se anche i pazienti con insufficienza mitralica medio-severa (grado 3/4) possano trarne un potenziale giovamento…

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Assunzione di anticoagulanti orali diretti: attenzione all’associazione con diltiazem!

È stato utilizzato il database MEDICARE per individuare pazienti con fibrillazione atriale in terapia anticoagulante con rivaroxaban (34% dei pazienti) o apixaban e contemporaneamente in trattamento con diltiazem o metoprololo, un betabloccante il cui metabolismo non è dipendente dall’enzima CYP3A4. Sono stati così individuati 204.155 pazienti, di cui 53.275 trattati con diltiazem e 150.880 con metoprololo (età media 77 anni, 53% donne). Il confronto è stato effettuato utilizzando una tecnica…

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Quale terapia antipiastrinica per i pazienti con sindrome coronarica acuta ad alto rischio ischemico ed emorragico?

La durata ottimale di una doppia terapia antiaggregante (DAPT) dopo una sindrome coronarica acuta (ACS) è tuttora oggetto di ampie discussioni. Mentre le Linee Guida ribadiscono che  la  DAPT  debba  essere proseguita per 12 mesi, sempre più evidenze sono a favore di una riduzione della DAPT a 1-3 mesi dopo l’evento acuto per minimizzare le complicanze emorragiche…

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