ECG challenge

Significato clinico di QRS allargato transitorio durante infezione severa Covid-19.

Questo ECG è di un paziente di 60 anni, senza antecedenti cardiologici di rilievo, giunto al PS per dispnea ingravescente. Al momento del ricovero, il test COVID-19 è risultato positivo con evidenza alla TC torace di opacità multifocali compatibili con polmonite da SARS-CoV-2. A causa della progressione della polmonite con sindrome da distress respiratorio acuto, il paziente veniva sottoposto a intubazione oro-tracheale. Undici giorni dopo l’ospedalizzazione, al monitoraggio telemetrico si documentavano marcate alterazioni elettriche, soprattutto a carico delle derivazioni V2 e V3 (Figura, B).
Qual è il potenziale meccanismo responsabile di queste variazioni al monitoraggio telemetrico?

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An Uncommon Cause of Acute Chest Pain.

Un paziente sui 50 anni, iperteso fumatore, si presenta con dolore toracico intenso irradiato al braccio sinistro e al dorso, insorto 20 minuti prima. L’esame obbiettivo rivela toni ritmici, FC 58 bpm, saturazione 98% in aria ambiente, lieve soffio diastolico, assenza di rumori patologici polmonari, una differenza pressoria tra braccio destro e sinistro (rispettivamente 185/104 mmHg e 113/98 mmHg). Agli esami di laboratorio la troponina risulta nella norma, mentre il D-dimero è elevato (3.914μg/mL). L’elettrocardiogramma è mostrato nella Figura: il ritmo è sinusale, vi è un sopraslivellamento di ST in I, aVL, V1-V4 (frecce nere) con sottoslivellamento marcato di ST in II, III, aVF (freccia rossa).

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Palpitations and Shortness of Breath-Just a “Bump in the Road” or Something More?

Questo ECG a tre derivazioni (pannello A) è di una paziente di 60 anni, senza antecedenti cardiologici di rilievo, che si presentava all’attenzione medica per dispnea ingravescente e cardiopalmo. Il pannello B mostra l’ECG a 12 derivazioni dopo carico di amiodarone per via endovenosa. Come interpretereste i risultati iniziali dell’ECG a 3 derivazioni e di quello a 12 derivazioni dopo aver ricevuto carico di amiodarone?

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Unusual Presentation of a Common Diagnosis in a Patient With Chronic Kidney Disease

Un paziente di circa 40 anni, affetto da insufficienza renale cronica sottoposta a regolare emodialisi (ad eccezione delle ultime due sedute), giunge in pronto soccorso per insorgenza acuta di dispnea in assenza di ulteriore sintomatologia. Il paziente si presentava bradicardico (frequenza cardiaca di 52 battiti/min.) e normoteso (160/100 mmHg). L’elettrocardiogramma (ECG) a 12 derivazioni è presentato nella Figura (modificata).

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Serial T-Wave Changes in a Patient With Chest Pain.

Una paziente di circa 50 anni, con ipertensione arteriosa e dislipidemia, giunge in Pronto Soccorso lamentando dolore toracico e stanchezza. La paziente riferiva, inoltre, periodo di particolare stress lavorativo. Qui un ECG risultata nei limiti di norma (figura A), mentre un successivo ECG eseguito a distanza di nove ore dal primo (figura B) mostrava alterazioni della ripolarizzazione ventricolare compatibili con sindrome di Wellens (pattern elettrocardiografico associato a lesione critica nel tratto prossimale dell’arteria discendente anteriore). Un terzo ECG eseguito 7 ore più tardi (figura C) mostrava un’ulteriore evoluzione della ripolarizzazione ventricolare con onde T negative profonde in sede antero-laterale con prolungamento dell’intervallo QT corretto (470 msec).

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Electrocardiogram findings worthy of vigilance. A rare and fatal disease

Un paziente di circa 20 anni, senza antecedenti cardiologici di rilievo, giunge in Pronto Soccorso (PS) per dolore toracico e dispnea riferendo, inoltre, cardiopalmo e sintomi delle prime vie respiratorie occorsi circa 3 giorni prima. I parametri vitali sono nella norma eccetto per una saturazione dell’ossigeno pari a 89% in aria ambiente. Il paziente presenta una perdita di conoscenza circa 20 minuti dopo con ipotensione arteriosa (67/43 mmHg). L’ECG all’arrivo in PS e quello dopo la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione sono mostrati nelle figure A e B.

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Acute Myocardial Infarction or Not?

Paziente sulla settantina senza storia di cardiopatia giunge al Pronto Soccorso per angor, l’ECG all’ingresso è riportato nella Figura. Tra gli esami di laboratorio si segnala troponina elevata. Alla coronarografia, occlusione della discendente anteriore trattata con PCI primaria. Quali sono i criteri in base ai quali può essere sospettato un infarto STEMI a sede anteriore in presenza di un blocco di branca sinistra?

1. Score di Sgarbossa (1996):

sopraslivellamento di ST almeno 1mm concordante con polarità QRS in almeno 1 derivazione (5 PUNTI);
sottoslivellamento ST di almeno 1mm in V1, V2 o V3 (3 PUNTI);
sopraslivellamento di ST di almeno 5mm quando il QRS è negativo (2 PUNTI);
diagnosi di infarto [specificità 98%, sensibilità 20%] (3 PUNTI).
2. Criteri di Smith (2012):

rivisto il terzo criterio di Sgarbossa: nella derivazione con S più profonda rapporto sopraslivellamento di ST/onda S=>25% (sensibilità 90%; specificità 67%).
3. Barcelona algorithm (2020):

deviazione di ST di almeno 1mm concordante con polarità di QRS in qualunque derivazione ECG;
deviazione di ST di almeno 1mm discordante con polarità di QRS in qualunque derivazione in cui il voltaggio di QRS non sia superiore a 6 mm.

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Diagnostic Traps – Noteworthy Electrocardiogram Patterns.

Il case report descrive un paziente con dolore toracico e un elettrocardiogramma eseguito in ambulanza durante il trasporto in ospedale con evidenza di ritmo giunzionale accelerato e sopraslivellamento di ST in aVR e in V1 e sottoslivellamento in derivazione I e da V2 a V6 (frecce). L’unico dato clinico rilevante all’esame obbiettivo era la presenza di turgore giugulare. Un elettrocardiogramma eseguito in PS mostrava sopraslivellamento di ST nelle precordiali destre. All’ecocardiogramma la funzione ventricolare sinistra era buona, mentre il ventricolo destro mostrava una severa acinesia della parete libera. Alla coronarografia era presente una isolata occlusione del tratto prossimale di una coronaria destra non dominante. È stata posta diagnosi di infarto miocardico isolato del ventricolo destro. Il pattern ECG, in questo caso, potrebbe essere confuso con il quadro di ischemia miocardica da coronaropatia multivasale o da lesione del tronco comune. In quest’ultimo caso, tuttavia, a differenza del paziente sopra presentato, gli elementi distintivi sono un sopraslivellamento in aVR>V1 e un sottoslivellamento di ST in almeno 8 derivazioni((Ibanez B, James S, Agewall S, et al; ESC Scientific Document Group. 2017 ESC guidelines for the management of acute myocardial infarction in patients presenting with ST-segment elevation: the Task Force for the management of acute myocardial infarction in patients presenting with ST-segment elevation of the European Society of Cardiology (ESC). Eur Heart J. 2018;)). Una diagnosi precoce di infarto del ventricolo destro è importante per iniziare una terapia a base di somministrazione di fluidi, evitando diuretici e nitrati che, riducendo il preload, possono aggravare la condizione emodinamica del paziente.

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Conosci il “pattern elettrocardiografico” di Aslanger?

Il “case report” pubblicato su JAMA descrive un paziente che si presenta con angor accompagnato da un quadro ECG simile a quello indicato nella Figura. Alla coronarografia il paziente aveva una occlusione acuta della coronaria destra. Questo “pattern elettrocardiografico” è stato descritto per la prima nel 2020 da Aslanger et al. La diagnosi di STEMI si basa sulla presenza all’elettrocardiogramma di sopraslivellamento di ST in almeno due derivazioni contigue. Tuttavia questo requisito è limitativo perché può impedire la diagnosi di STEMI in alcune condizioni che invece necessitano di un intervento urgente di riperfusione. Il “pattern elettrocardiografico” originalmente descritto da Aslanger et al., esemplificato nella Figura, mostra che il vettore di ST è rivolto più a destra di quanto non sia abitualmente nello STEMI inferiore e si manifesta con sopraslivellamento solo in III e aVR, accompagnato da un sottoslivellamento di ST in I, II, V5, V6 (frecce). Un altro aspetto caratteristico è l’ST più elevato in V1 che in V2. I pazienti che si presentano con questo quadro ECG (e hanno positività dei biomarkers di necrosi) sono abitualmente considerati come NSTEMI e non vengono avviati d’urgenza in sala emodinamica. L’aspetto ecg sopra descritto è stato riscontrato nel 6.3% di pazienti classificati come NSTEMI e nel 13.1% dei pazienti con STEMI inferiore: i corrispondenti quadri coronarografici mostravano, come lesione culprit, la arteria circonflessa (50% dei casi) o la coronaria destra (32% dei casi) e frequente era il coinvolgimento multivasale.

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ECG nella malattia di Fabry

La malattia di Fabry è una patologia metabolica geneticamente determinata in cui l’attività dell’enzima Galattosidasi alfa-A è ridotta/assente causando un accumulo di glicolipidi in vari

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