Ottobre 31, 2022

Anticoagulanti orali diretti a metà dose dopo chiusura dell’auricola: la scelta vincente?

La terapia antitrombotica standard consigliata dopo chiusura dell’auricola (LAAC) con dispositivo Watchman, consiste nella somministrazione di anticoagulante e ASA per 45 giorni per evitare la trombosi del device (DRT) o fenomeni tromboembolici (TE) precoci, seguita da doppia terapia anti-aggregante con ASA e clopidogrel per 4.5 mesi prima di passare ad ASA in monoterapia. Questa strategia, tuttavia, è ampiamente empirica; da un lato può essere causa di bleeding, dall’altro non considera l’inefficacia della terapia antiaggregante nella prevenzione di TE. Infatti, la “miopatia atriale”, correlata alla presenza di fibrillazione atriale, può essere causa di TE, indipendentemente dalla concomitanza o meno dell’aritmia. È necessario, perciò, testare nuove strategie di terapia antitrombotica in questi pazienti.

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Qual è la progressione delle ulcere aortiche penetranti asintomatiche?

L’ulcera aortica penetrante (PAU) rappresenta una delle componenti delle sindromi aortiche acute e consiste in un’ulcerazione che, superando l’intima e la lamina elastica, si approfonda nella media. Benchè riconosciuta come entità clinica da oltre 30 anni, la letteratura è scarsa e discordante sulla sua evoluzione e, di conseguenza, sul suo trattamento. Infatti, spesso la presentazione clinica è completamente silente e la diagnosi viene posta incidentalmente in seguito all’esecuzione di una TAC per altri motivi. Non ci sono dati certi sulla storia naturale della PAU asintomatica, una lacuna che dà incertezza anche sulla necessità del suo trattamento interventistico.

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Ticagrelor o clopidogrel nelle sindromi coronariche acute? dati del mondo reale.

La scelta dell’inibitore del recettore P2Y12 da associare all’ASA nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), è tuttora oggetto di controversia. Lo studio PLATO, pubblicato nel 2009, ha mostrato che ticagrelor rispetto a clopidogrel ha ridotto gli eventi trombotici e la mortalità cardiovascolare, pur aumentando contemporaneamente le complicanze emorragiche. Tuttavia, studi e analisi successive non hanno confermato tale superiorità. Inoltre, i pazienti inseriti nei trial hanno caratteristiche cliniche e angiografiche differenti da quelli osservati nel mondo reale. Pare perciò necessaria una conferma dei risultati dei trial utilizzando dati osservazionali.

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Myocardial fibrosis in asymptomatic patients undergoing surgery for mitral and aortic valve regurgitation.

L’identificazione del timing migliore nel trattamento dei pazienti con insufficienza valvolare è oggetto di intenso dibattito. La valutazione della presenza ed estensione della fibrosi miocardica nei pazienti asintomatici con valvulopatia (VHD) e dimensioni/funzione ventricolare sinistra (LV) conservate, può rappresentare un utile criterio di scelta. Nel presente studio sono stati inclusi 39 pazienti, di cui 16 con insufficienza aortica o mitralica, asintomatici e sottoposti a chirurgia valvolare e 23 pazienti con cardiomiopatia dilatativa non ischemica (DCM) in fase terminale come gruppo di controllo. Durante l’intervento, i pazienti con VHD sono stati sottoposti a tre biopsie miocardiche a livello del setto, della parete laterale e dell’apice del LV. La quantità di fibrosi miocardica è risultata del 10 ± 6% nei pazienti con VHD, mentre nei pazienti con DCM il tasso medio di fibrosi miocardica apicale era del 38 ± 9%. Nei pazienti con VHD, la fibrosi era presente anche nella parete laterale (9 ± 4%) e nel setto (9 ± 6%). In conclusione, la fibrosi miocardica è presente in una fase precoce della VHD, ben prima dello sviluppo di una disfunzione LV clinicamente rilevante.

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Transcatheter aortic valve replacement in aortic stenosis and cardiac amyloidosis: a systematic review and meta-analysis.

Aims: Aortic stenosis (AS) and cardiac amyloidosis (CA) are typical diseases of the elderly. Up to 16% of older adults with severe AS referred to transcatheter aortic valve replacement (TAVR), have a concomitant diagnosis of CA. CA-AS population suffers from reduced functional capacity and worse prognosis than AS patients. As the prognostic impact of TAVR in patients with CA-AS has been historically questioned and in light of recently published evidence, we aim to provide a comprehensive synthesis of the efficacy and safety of TAVR in CA-AS patients.

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