Luglio 2, 2024

Ruolo dell’infiammazione nel predire nuovi eventi cardiovascolari: superiore a quello del colesterolo LDL? un’analisi dello studio CLEAR outcomes

L’infiammazione rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare residuo: la terapia antinfiammatoria con kanakinumab ha ridotto significativamente gli eventi cardiovascolari in pazienti in prevenzione secondaria, senza modificarne l’assetto lipidico. In un ampio studio recente di oltre 30.000 pazienti con patologia cardiovascolare in terapia ottimale che includeva le statine, il valore di proteina C reattiva (hsCRP) si è dimostrato superiore a quello del colesterolo LDL nel dettare la prognosi a distanza…

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Angina a coronarie normali: importanza pratica di una classificazione fisiopatologica

La presenza di angina, senza alterazioni ostruttive dei vasi coronarici epicardici (ANOCA), può essere secondaria a una disfunzione microvascolare (CMD). Essa viene diagnosticata quando vi è un ridotto incremento di flusso in risposta a uno stimolo farmacologico di vasodilatazione: in questi casi la riserva coronarica (CFR), cioè il rapporto tra flusso massimo rispetto a quello basale è ridotta (<2.5). Sono stati descritti due tipi...

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Oral strategies to target proprotein convertase subtilisin/kexin type 9 and lipoprotein(a): the new frontier of lipid lowering

Le nuove strategie per il trattamento delle dislipidemie prevedono una implementazione di terapie potenti per ridurre il valore di colesterolo LDL ai target fissati dalle Società Scientifiche, soprattutto nei pazienti in prevenzione secondaria, abbassando contemporaneamente il rischio residuo che proviene dalle altre lipoproteine che contengono apoB. Recenti progressi hanno reso possibile….

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Coronary calcified nodules versus nonnodular coronary calcifications: a systematic review and meta-analysis

Il ruolo della rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI) nelle lesioni coronariche marcatamente calcifiche è oggetto di dibattito. Il nodulo coronarico calcifico (CN) si riferisce a una calcificazione coronarica eccentrica e sporgente all’interno del lume del vaso. In questa revisione sistematica della letteratura e meta-analisi (5 studi, n=1.456 pazienti), gli autori hanno analizzato …

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Occlusion of the infarct-related coronary artery presenting as acute coronary syndrome with and without ST-elevation: impact of inflammation and outcomes in a real-world prospective cohort

In questa sottoanalisi tratta dal registro multicentrico prospettico SPUM-ACS che ha raccolto 4.787 pazienti con sindrome coronarica acuta (sia STEMI che NSTEMI) in quattro centri di terzo livello in Svizzera, abbiamo analizzato l’incidenza e l’impatto prognostico dell’occlusione coronarica acuta totale (definita come flusso TIMI 0 all’angiografia) senza evidenza all’ECG di sopraslivellamento del tratto ST nei pazienti con NSTEMI. Comunemente, circa il 20-30% dei pazienti che si presentano con sindrome coronarica acuta hanno un’occlusione completa della coronaria culprit, ma non presentano tratto ST-T sopraslivellato e quindi non vengono indirizzati tempestivamente in sala di emodinamica per un trattamento precoce…

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