
Un aumentato spessore intima-media delle arterie carotidi, identificato quale marker surrogato di aterosclerosi, è presente in poco meno del 30% degli individui testati, mentre la presenza di placche carotidee ha una prevalenza di circa il 20%, percentuali che sono cresciute del 57% tra gli anni 2000 e il 2020[1]Roth GA, Mensah GA, Johnson CO, et al. Global burden of cardiovascular diseases and risk factors, 1990-2019: update from the GBD 2019 study. J Am Coll Cardiol 2020;76:2982–3021. … Continua a leggere. Tra i fattori di rischio cardiovascolare, un aumentato numero di leucociti e in particolare di neutrofili è stato riconosciuto come specifico fattore di rischio cardiovascolare[2]Luo J, Thomassen JQ, Nordestgaard BG, Tybjaerg-Hansen A, Frikke-Schmidt R. Neutrophil counts and cardiovascular disease. Eur Heart J 2023;44:4953–64. https:// doi.org/10.1093/eurheartj/ehad649. Una riduzione della conta neutrofila potrebbe avere un effetto favorevole nel ridurre la progressione del processo aterosclerotico e gli eventi cardiovascolari conseguenti[3]De Servi S, Landi A, Gualini E, Totaro R, Savonitto S, Leonardi S. Neutrophil count as a risk factor for cardiovascular diseases: how can we manage it? J Cardiovas Med 25, 759-765.. Nello studio CORDIOPREV 1.002 pazienti coronaropatici, osservati tra l’ottobre 2009 e il febbraio 2012, sono stati randomizzati a una dieta povera di grassi o a una dieta mediterranea((Delgado-Lista J, Alcala-Diaz JF, Torres-Peña JD, et al. Long-term secondary prevention of cardiovascular disease with a Mediterranean diet and a low-fat diet (CORDIOPREV): a randomised controlled trial. The Lancet 2022; 399:1876–85 https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)00122-2.)). I risultati hanno mostrato a un follow-up di 5 e 7 anni una riduzione di un endpoint composito (infarto miocardico, stroke, necessità di rivascolarizzazione, arteriopatia periferica, morte cardiovascolare) nei pazienti assegnati alla dieta mediterranea (HR 0·72,95% CI 0·54–0·95). I pazienti del terzile più alto della conta neutrofila (valore medio 5.69 -SD 1.74) avevano un peso maggiore (P<.05), una più ampia circonferenza addominale (P<.001) e un valore più elevato di proteina C reattiva. Inoltre, in essi lo spessore intima-media carotideo (IMTCC), così come il numero di placche carotidee risultava più elevato rispetto ai pazienti dei terzili inferiori di conta neutrofila (P<.01 e P<.05, rispettivamente). Suddividendo i pazienti tra coloro nei quali vi era una progressione di IMT-CC rispetto a coloro nei quali vi era una regressione di IMT-CC, solo in questi ultimi si notava una riduzione significativa della conta neutrofila a 5 e 7 anni. Una regressione di IMTCC si accompagnava a una riduzione di neutrofili solo nei pazienti che seguivano una dieta mediterranea (Figura). Gli Autori concludono che i neutrofili possono rappresentare un target promettente per prevenire l’aterosclerosi. Una dieta mediterranea può aiutare a diminuirne i livelli rallentando così la progressione del processo aterosclerotico e introducendo il concetto di terapia mirata alla riduzione della conta neutrofila.
Bibliografia[+]
↑1 | Roth GA, Mensah GA, Johnson CO, et al. Global burden of cardiovascular diseases and risk factors, 1990-2019: update from the GBD 2019 study. J Am Coll Cardiol 2020;76:2982–3021. https://doi.org/10.1016/j. jacc.2020.11.010. |
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↑2 | Luo J, Thomassen JQ, Nordestgaard BG, Tybjaerg-Hansen A, Frikke-Schmidt R. Neutrophil counts and cardiovascular disease. Eur Heart J 2023;44:4953–64. https:// doi.org/10.1093/eurheartj/ehad649 |
↑3 | De Servi S, Landi A, Gualini E, Totaro R, Savonitto S, Leonardi S. Neutrophil count as a risk factor for cardiovascular diseases: how can we manage it? J Cardiovas Med 25, 759-765. |
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