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L'avanzare dell'età comporta spesso la presenza di condizioni di fragilità, quali multiple comorbilità e alterazioni delle funzioni cognitive, che provocano perdita di indipendenza e disabilità. Quando pazienti fragili si presentano nei nostri ospedali con una sindrome coronarica acuta (ACS), il clinico si trova di fronte al dilemma di quale strategia terapeutica seguire, se essere conservativo e quindi affidarsi al solo trattamento medico oppure essere interventista, come è oggi la prassi per i pazienti che non hanno le limitazioni dei pazienti fragili. Infatti mancano, in questa popolazione...

Con l'affermarsi della TAVI nel trattamento della stenosi aortica severa e la sua estensione a pazienti con rischio chirurgico intermedio o basso e a età inferiore rispetto alle fasi iniziali di questa procedura, è diventato sempre più importante verificare la tenuta delle protesi nel tempo (“durability”). Inoltre, le prime TAVI venivano eseguite in anestesia generale (GA) mentre in tempi più recenti prevale l'opzione della sedazione cosciente (CS). Il SOLVE trial...

I clinici sono solitamente riluttanti a continuare la terapia con gli inibitori del recettore per i mineralcorticoidi (MRA) in presenza di una riduzione della GFR, perchè temono l'insorgenza di iperkaliemia. Questo atteggiamento contrasta con l'evidenza di un beneficio con spironolattone nei pazienti con scompenso a frazione di eiezione ridotta (HFrEF), anche in presenza di una riduzione di GFR. Tuttavia, non è stata osservata alcuna evidenza simile per i MRA nei pazienti scompensati a EF preservata (HFpEF) o moderatamente ridotta (HFmrEF). Il finerenone si è dimostrato...

La fragilità è ritenuta una variabile di grande importanza nel determinare la prognosi del paziente anziano con sindrome coronarica acuta (ACS). Tuttavia, tale caratteristica viene raramente valutata nelle casistiche ACS, anche in quelle dedicate alla popolazione anziana. Lo studio, qui succintamente riportato, ha verificato la presenza di fragilità nei pazienti ricoverati per ACS in Germania tra gli anni 2005 e 2022 utilizzando i dati dell'Ufficio Federale di Statistica. La presenza di fragilità è stata diagnosticata in base all'Hospital Frailty Risk Score (HFRS), basato sulla...

L'articolo qui brevemente presentato è un editoriale relativo a un'analisi secondaria del PREDIMED trial che ha valutato gli effetti della dieta mediterranea sugli eventi cardiovascolari da parte di un gruppo di Autori dell'Università di Barcellona. Nell'analisi, pubblicata in European Heart Journal, veniva indagata la relazione tra il consumo di vino e gli eventi cardiovascolari...

Lo studio TRILUMINATE è stato il primo trial randomizzato che ha confrontato la riparazione transcatetere della valvola tricuspide (ottenuta attraverso l’impianto di un sistema Triclip) versus la terapia medica in pazienti con insufficienza tricuspidalica sintomatica severa (i.t.). I dati a 1 anno in una popolazione di 350 pazienti sono stati pubblicati e discussi nel n. 64 di Journal Map. Essi hanno mostrato una migliore qualità di vita nei pazienti randomizzati a Triclip, ma nessun beneficio in termini di sopravvivenza e necessità di ricovero ospedaliero. Tuttavia, lo studio aveva arruolato complessivamente 572 pazienti, il cui follow-up a 1 anno è stato completato e pubblicato. Globalmente la popolazione arruolata era anziana (età media 78 anni), prevalentemente donne (58.9%) e in fibrillazione atriale (87.8%). L’i.t. era giudicata torrenziale all’ecocardiografia nella metà dei pazienti. L’endpoint primario era un composito di mortalità per ogni causa, necessità di correzione chirurgica della valvulopatia, ospedalizzazione per scompenso...

Una coronaropatia multivasale è presente con una frequenza tra il 30% e il 50% nelle varie casistiche di pazienti STEMI e NSTEMI. Benchè la maggior parte degli studi indichino la superiorità di una strategia di rivascolarizzazione completa, permangono degli interrogativi che...

Circa il 6-8% dei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), o sottoposti a PCI con impianto di stent sono in fibrillazione atriale e necessitano di anticoagulante. Benchè le Linee Guida siano chiare nell’indicare una breve durata della triplice terapia antitrombotica (con qualche incertezza se debba essere limitata all’ospedalizzazione o estendersi sino alla fine del primo mese) seguita da doppia terapia antitrombotica per 1 anno, queste raccomandazioni provengono da meta-analisi di studi che hanno una certa eterogeneità per disegno, selezione di pazienti e farmaci impiegati. Tra questi studi...

Vi è un notevole dibattito riguardo al significato prognostico dell’infarto miocardico periprocedurale (PMI). Benchè alcune analisi abbiano mostrato che anche modeste elevazioni di troponina (5 volte il limite superiore di “normalità”) dopo un intervento di rivascolarizzazione percutanea (PCI) o di bypass aortocoronarico (CABG) si correlino con l’outcome dei pazienti una recente analisi dello studio ISCHEMIA ha mostrato] come un infarto miocardico spontaneo (SpMI) si associ a un maggior rischio successivo di...

Molti pazienti sottoposti a procedure di PCI presentano un alto rischio emorragico (HBR). In questi pazienti le Linee Guida suggeriscono di individualizzare la terapia antipiastrinica tenendo conto delle caratteristiche del paziente. .  La difficoltà maggiore per il clinico, in questi casi, è rappresentata dal fatto che molti pazienti HBR hanno anche un elevato rischio ischemico in quanto molte variabili sono predittive sia del rischio ischemico che di quello emorragico...

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