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Circa la metà dei pazienti sottoposti a PCI eseguono un test funzionale entro due anni dall’intervento nonostante le Linee Guida non raccomandino questa indagine nonostante le Linee Guida non raccomandino questa indagine[1]Shah BR, McCoy LA, Federspiel JJ, et al. Use of stress testing and diagnostic catheterization after coronary stenting: association of site-level patterns with patient characteristics and outcomes in … Continua a leggere se non a un anno di follow-up in pazienti sottoposti a procedure ad alto rischio (peraltro con una debole classe di raccomandazione: IIb). L’evidenza al riguardo è molto limitata e non vi sono studi randomizzati che abbiano affrontato questa problematica.

1. Brener MI, Lurz P, Hausleiter J, Rodés-Cabau J, Fam N, Kodali SK, et al. Right ventricularpulmonary arterial coupling and afterload reserve in patients undergoing transcatheter tricuspid valve repair. J Am Coll Cardiol 2022;79:448–461. https://doi.org/10.1016/j. jacc. 2021.11.031. Right ventricular-Pulmonary arterial coupling is a powerful, independent predictor of allcause mortality in patients with tricuspid regurgitation undergoing transcatheter tricuspid valve repair. These data suggest that the TAPSE/Pulmonary artery systolic pressure ratio can inform patient selection and prognostication following transcatheter tricuspid valve repair. 2. Cahill TJ, Pibarot P, Yu X, Babaliaros V, Blanke P, Clavel MA, et al. Impact of right ventriclepulmonary artery coupling on clinical outcomes in the PARTNER 3 trial. JACC Cardiovasc Interv 2022;15:1823–1833. https://doi.org/10.1016/j. jcin.2022.07.005. In patients with symptomatic severe aortic stenosis at low surgical risk undergoing trans-catheter aortic valve replacement or surgical aortic valve replacement, baseline right ventricle - Pulmonary artery uncoupling defined by TAPSE/Pulmonary artery systoli pressure ≤0.55 mm Hg-was associated with adverse clinical outcomes at 2 years, including all-cause mortality, cardiovascular mortality, and rehospitalization.

L’ectasia coronarica (CAE) rappresenta un reperto non frequente nei pazienti sottoposti ad angiografia coronarica. Tuttavia, rimane sconosciuto se la sua estensione differisca in base alla diversa presentazione clinica dei pazienti. Nel presente studio, sono stati identificati 341 pazienti con diagnosi di CAE da 9.659 angiografie coronariche e suddivisi in quattro gruppi in base alla diagnosi di ammissione del paziente: angina stabile o instabile, infarto miocardico (IM), patologia aortica, malattia valvolare aortica. Non sono state riscontrate differenze significative nell'estensione della CAE tra i quattro gruppi, in termini di vasi interessati o di classe Markis. Inoltre, la CAE non era correlata all’estensione della coronaropatia. Tuttavia, quando i pazienti ischemici sono stati suddivisi in base alla presenza di coronaropatia ostruttiva, l’IM senza coronaropatia ostruttiva (MINOCA) è risultato associato a una maggiore estensione della CAE in termini di classe Markis 1 (odds ratio [OR] 5.08, 95% CI 1.61-16.04; p<0.01). In conclusione, l’estensione della CAE è comparabile nei pazienti sottoposti ad angiografia coronarica con diverse indicazioni cliniche; tuttavia, i pazienti con MINOCA presentano una maggiore estensione della CAE.

Aims: The optimal duration of dual antiplatelet therapy (DAPT) after percutaneous coronary intervention (PCI) in patients at high bleeding risk (HBR) is still debated. The current study, using the totality of existing evidence, evaluated the impact of an abbreviated DAPT regimen in HBR patients. Methods and results: A systematic review and meta-analysis was performed to search randomized clinical trials comparing abbreviated [i.e. very-short (1 month) or short (3 months)] with standard (≥6 months) DAPT in HBR patients without indication for oral anticoagulation. A total of 11 trials, including 9006 HBR patients, were included. Abbreviated DAPT reduced major or clinically relevant nonmajor bleeding [risk ratio (RR): 0.76, 95% confidence interval (CI): 0.61-0.94; I2=28%], major bleeding (RR: 0.80, 95% CI: 0.64-0.99, I2=0%), and cardiovascular mortality (RR: 0.79, 95% CI: 0.65-0.95, I2=0%) compared with standard DAPT. No difference in all-cause mortality, major adverse cardiovascular events, myocardial infarction, or stent thrombosis was observed. Results were consistent, irrespective of HBR definition and clinical presentation. Conclusion: In HBR patients undergoing PCI, a 1 or 3 month abbreviated DAPT regimen was associated with lower bleeding and cardiovascular mortality, without increasing ischaemic events, compared with a ≥6-month DAPT regimen.

L’utilizzo della fractional flow reserve (FFR) è utile per individuare nei pazienti stabili, sottoposti a indagini invasive, quelle stenosi che possono essere trattate con beneficio mediante un intervento di PCI. Tuttavia, alcuni pazienti nei quali l’intervento viene differito sulla base dell’esito del test FFR, presentano eventi ischemici nel successivo follow-up.

La relazione tra outcome dei pazienti ricoverati per STEMI e tempistica della riperfusione è ben nota e ribadita nei documenti delle Società scientifiche internazionali, che raccomandano obbiettivi di tempo specifici per ottimizzare il trattamento in questi pazienti. La pandemia di Covid-19 ha causato importanti problemi organizzativi agli ospedali e generato timori dei pazienti, inducendo ritardi nell’accesso alle strutture di Pronto Soccorso. Negli Stati Uniti è stato calcolato un eccesso di 116.000 eventi fatali per cause cardiovascolari secondarie alla pandemia. Un'analisi delle tempistiche e dell’outcome osservati nei pazienti STEMI in tempo di Covid, rispetto agli standard degli anni precedenti, è perciò di notevole interesse.

La carenza di ferro (Iron Deficiency - ID) può essere distinta in una forma “assoluta”, caratterizzata da una diminuzione delle scorte di ferro dell’organismo secondaria a insufficiente uptake nutrizionale, ostacolato assorbimento o perdite croniche; e in una forma “funzionale” (FID) dovuta a uno stato infiammatorio cronico con conseguente rilascio di epcidina, una proteina di fase acuta prodotta dal fegato che regola la degradazione della ferroportina, proteina transmembrana che trasporta il ferro assunto con il cibo dalla mucosa intestinale al sangue e modula il rilascio di ferro dai macrofagi nel fegato e nella milza. Nelle malattie cardiovascolari la ID è “funzionale”, mentre nello scompenso cardiaco essa è di origine mista in quanto può giocare un ruolo importante anche il difetto di assorbimento legato alla congestione vasale.

L’impatto prognostico dello squilibrio tra domanda e offerta di ossigeno, come il danno miocardico o l’Infarto Miocardico (IM) tipo II nei pazienti ricoverati nei reparti di medicina d’Urgenza è ancora sconosciuto. In questo studio retrospettivo di 824 pazienti ricoverati nei reparti di medicina d’Urgenza, gli endpoint primari sono la mortalità ospedaliera, la mortalità a 3 anni e gli eventi cardiovascolari avversi maggiori. I pazienti con IM o danno miocardico erano più anziani, con una maggior prevalenza di ipertensione arteriosa e di comorbidità. Il danno miocardico acuto e l’IM tipo II sono risultati significativamente associati alla mortalità ospedaliera (Odds Ratio [OR] 3.71; 95% intervallo di confidenza (CI): 1.90-7.33 e OR 3.15; 95% CI: 1.59-6.28, rispettivamente).

The Year In Cardiovascular Medicine 2022: The Top 10 Papers In Interventional Cardiology. 1. Kite TA, Kurmani SA, Bountziouka V, Cooper NJ, Lock ST, Gale CP, et al. Timing of invasive strategy in non-ST-elevation acute coronary syndrome: a meta-analysis of randomized controlled trials. Eur Heart J 2022;43:3148–3161. In all-comers with NSTE-ACS, an early invasive strategy does not reduce all-cause mortality, MI, admission for HF, repeat revascularization, or increase major bleeding or stroke when compared with a delayed invasive strategy. Risk of recurrent ischaemia and length of stay are significantly reduced with an early invasive strategy.

L’OPERA-TAVI è il primo studio che ha confrontato le ultimissime generazioni delle due protesi aortiche transcatetere maggiormente diffuse nel mercato: la piattaforma Evolut PRO e PRO+ (auto-espandibile, sopra-anulare) e la piattaforma SAPIEN 3 Ultra (pallone espandible, intra-anulare). Gli endpoint principali dello studio, che ha utilizzato la metodologia di aggiustamento statistico del propensity score matching, erano il “device success” e “l’early safety endpoint”, definiti entrambi secondo le nuove definizioni VARC-3.

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1 Shah BR, McCoy LA, Federspiel JJ, et al. Use of stress testing and diagnostic catheterization after coronary stenting: association of site-level patterns with patient characteristics and outcomes in 247,052 Medicare beneficiaries. J Am Coll Cardiol 2013; 62: 439-46.