Stefano De Servi

Effetti di empaglifozin sul metabolismo del ferro nel paziente scompensato

Tra gli effetti benefici degli inbitori SGLT2 nei pazienti con scompenso cardiaco vi è un aumento dell’emoglobina, che permette di correggere una condizione di anemia .  Questa azione benefica è mediata da un aumento di eritropoietina e una riduzione di epcidina e ferritina, con il risultato di mobilizzare il ferro immagazzinato nel sistema reticolo endoteliale e nei macrofagi. Tale effetto potrebbe essere causato da un meccanismo anti-infiammatorio, oppure da una azione…

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Rivascolarizzazione completa o della sola lesione “culprit” nei pazienti stemi multivasali.

I benefici di una rivascolarizzazione completa nei pazienti con infarto STEMI multivasali sono ben documentati e sono stati recepiti dalle Linee Guida con una raccomandazione di classe I A. . Tuttavia, rimangono ancora delle aree di incertezza, come le modalità di individuazione delle stenosi non culprit da trattare (guida angiografica o FFR) e la persistenza nel tempo degli effetti favorevoli della rivascolarizzazione completa. Lo studio danese…

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Analisi OCT al termine della PCI: valore prognostico

Le Linee Guida raccomandano l’utilizzo dell’imaging intracoronarico per ottimizzare l’intervento di PCI e ridurre gli eventi successivi. Tuttavia, in più della metà dei pazienti non si ottengono i parametri indicati come ottimali per raggiungere un pieno successo procedurale. A tal fine è stato validato anche l’utilizzo della FFR post-PCI, il cui risultato assume valore prognostico…

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Arresto cardiaco extraospedaliero: serve la coronarografia in assenza di STEMI?

L’arresto cardiaco extraospedaliero rappresenta una delle sfide per i cardiologi moderni. La mortalità è molto elevata, spesso superiore al 90%, e parte della partita si gioca in ospedale dopo l’avvenuto ripristino del circolo spontaneo anche detto ROSC. Poichè l’arresto cardiaco extraospedaliero è espressione della cardiopatia ischemica acuta in circa l’80% dei casi, una delle prime decisioni da prendere una volta avvenuto il ROSC è l’indicazione a una coronarografia urgente. Per prendere questa decisione è essenziale acquisire l’elettrocardiogramma a dodici derivazioni, come raccomandato dalle Linee Guida internazionali dello European Resuscitation Council (ERC)e dell’American Heart Association (AHA). Secondo le ultime Linee Guida della società europea di cardiologia (ESC) sulla gestione delle sindromi coronariche acute…

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Left Ventricular Noncompaction Cardiomyopathy

Un signore di 48 anni si presenta al Pronto Soccorso per dispnea ingravescente. Un ecocardiocolordoppler urgente mostra una disfunzione ventricolare sinistra con una parete trabecolata con presenza di flusso sanguigno all’interno delle trabecole (Figura, pannello A), dato confermato dall’iniezione e.v. di contrasto. È stata diagnosticata una cardiomiopatia da ventricolo sinistro non compattato. Erano infatti presenti i 4 criteri morfologici di questa patologia…

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Taking out the trash: the role of glymphatic function in cognitive function in patients with atrial fibrillation.

È noto che la fibrillazione atriale si associa a deficit cognitivo e all’insorgenza di demenza in seguito a ripetuti insulti ischemici. Tuttavia, queste alterazioni possono comparire anche in assenza di episodi di stroke o fattori di rischio vascolare. Parte dell’associazione tra fibrillazione atriale e demenza può essere spiegata da una alterazione del sistema glinfatico (combinazione di “glia” – cioè le cellule del sistema nervoso centrale che supportano i neuroni – e “linfatico”) scoperto solo nel 2012 e il cui compito è quello di drenare i fluidi cerebrali (liquido cerebrospinale e liquido interstiziale) che rimuovono i rifiuti metabolici dal cervello, con una azione simile a quella che il sistema linfatico esercita per il resto del corpo. Il sistema glinfatico…

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TAVI o chirurgia nei pazienti con stenosi aortica severa a basso rischio?

L’Intervento di TAVI per stenosi aortica severa, inizialmente riservato ai pazienti con età avanzata e ad alto rischio chirurgico, si è progressivamente esteso anche a pazienti a rischio più basso, suscitando perplessità per quanto riguarda la durabilità delle protesi e quindi il confronto con la chirurgia tradizionale (SAVR). Sono disponibili attualmente 5 studi di confronto tra le due modalità di trattamento per tali pazienti. È tempo quindi di verificare…

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Riparazione non chirurgica della valvola tricuspidalica: effetti clinici a due anni di follow-up nel TRILUMINATE PIVOTAL TRIAL.

Lo studio TRILUMINATE PIVOTAL ha confrontato, in una popolazione di pazienti con insufficienza tricuspidalica (IT) giudicata almeno severa all’esame ecocardiografico, i risultati clinici di un intervento di riparazione percutanea “edge-to-edge” della valvola tricuspide per mezzo del dispositivo TriClip (T-TEER) associato a terapia medica ottimale rispetto alla sola terapia medica ottimale. I risultati a 1 anno…

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Quando sospendere la terapia anticoagulante dopo ablazione per fibrillazione atriale.

La continuazione della terapia anticoagulante orale (OAC), dopo una procedura di ablazione per fibrillazione atriale (AF), è raccomandata dalle linee guida. Tuttavia, vi sono pazienti per i quali la continuazione di OAC può essere fonte di potenziali complicanze emorragiche senza offrire un sicuro vantaggio in termini di profilassi tromboembolica. Vi sono quindi sottogruppi per i quali è possibile ipotizzare una sospensione di OAC. L’analisi di grandi registri di pazienti sottoposti ad ablazione può essere utile per individuare tali sottogruppi.

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Great debate: default duration of dual antiplatelet treatment after percutaneous coronary intervention in acute coronary syndrome should be 12 months

La doppia terapia antiaggregante (DAPT) per 12 mesi è un caposaldo del trattamento delle sindromi coronariche acute (ACS) sin dalla pubblicazione dello studio CURE nel 2001. L’evoluzione delle conoscenze ha portato dapprima all’utilizzo di inibitori del recettore piastrinico P2Y12 (P2Y12-i) più potenti di clopidogrel e successivamente a una riconsiderazione della durata della DAPT sulla base di un ridimensionamento del rischio della trombosi dello stent (grazie all’utilizzo di materiali meno trombogenici e alla riduzione degli eventi ischemici per una più efficace prevenzione secondaria) e di una maggiore consapevolezza delle conseguenze connesse al rischio emorragico…

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