Dal Journal of Cardiovascular Medicine

Edoxaban and/or colchicine for patients with coronavirus disease 2019 managed in the out-of-hospital setting (CONVINCE): a randomized clinical trial

Il trattamento farmacologico ottimale nei pazienti non ospedalizzati con Coronavirus 2019 (COVID-19) rimane dibattuto. Nello studio randomizzato CONVINCE, 59 pazienti con COVID-19 sono stati randomizzati (disegno fattoriale 2 × 2) a colchicina versus nessun trattamento (ipotesi anti infiammatoria) e a edoxaban versus nessun trattamento (ipotesi anticoagulante). Lo studio presentava due co-primary endpoint…

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Coronary calcified nodules versus nonnodular coronary calcifications: a systematic review and meta-analysis

Il ruolo della rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI) nelle lesioni coronariche marcatamente calcifiche è oggetto di dibattito. Il nodulo coronarico calcifico (CN) si riferisce a una calcificazione coronarica eccentrica e sporgente all’interno del lume del vaso. In questa revisione sistematica della letteratura e meta-analisi (5 studi, n=1.456 pazienti), gli autori hanno analizzato …

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Simple scores to predict 1-year mortality in atrial fibrillation

Gli score di rischio tradizionali (come il CHADS2 e CHA2DS2-Vasc) sono utilizzati per predire il rischio di eventi tromboembolici nei pazienti con fibrillazione atriale (AF) e sono stati associati al rischio di eventi fatali. Sebbene altri score di rischio più complessi siano stati sviluppati per predire la sopravvivenza, la loro performance comparativa…

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Prognostic role of coronary artery ectasia in patients with nonobstructive coronary artery disease

L’ectasia coronarica (CAE) è associata al rischio di eventi avversi nei pazienti con ischemia/angina e assenza di malattia coronarica ostruttiva (INOCA/ANOCA), mentre la relazione tra CAE e infarto miocardico con assenza di malattia coronarica ostruttiva (MINOCA) è stata poco studiata. In questo studio retrospettivo (n=97 pazienti con CAE),49 (50.5%) presentavano MINOCA e 48 (49.5%) INOCA/ANOCA. Il MINOCA è risultato associato a una maggiore frequenza di malattie infiammatorie, CAE multivasale e flusso TIMI <3. A un follow-up mediano di 38 mesi...

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Long-term mitral valve repair outcomes and hospital volume: 15 years analysis of an administrative dataset.

Il volume procedurale rappresenta un importante predittore prognostico dopo procedure chirurgiche complesse. La riparazione della valvola mitrale (MVRep) è stata associata a risultati eccellenti ed è sempre più adottata in molti centri di cardiochirurgia. L’impatto del volume procedurale sugli outcome clinici a lungo termine dopo MVRep resta sconosciuto. In questo studio sono stati analizzati i risultati a 10 anni dopo MVRep in base al volume procedurale per ciascun centro di cardiochirurgia in una regione italiana negli ultimi 15 anni, utilizzando un set di dati amministrativi regionali…

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Effects of pirfenidone on scar size and ventricular remodeling after myocardial infarction: a preclinical study

Un’intensa risposta fibrotica dopo infarto miocardico (MI) può condurre a un rimodellamento avverso del ventricolo sinistro (LV). In questo studio preclinico, gli autori hanno analizzato gli effetti del farmaco antifibrotico in ratti Wistar maschi randomizzati a: procedura fittizia (n = 13), MI riperfuso indotto legando l’arteria discendente anteriore sinistra (LAD) per 45 minuti (n = 17), MI riperfuso più terapia standard (ASA, ACE inibitore, beta bloccante e antagonista del recettore dei mineralcorticoidi) (n = 17), MI riperfuso più pirfenidone da solo (n = 17) o MI riperfuso più terapia standard e pirfenidone (n = 17). Non sono emerse differenze significative tra i volumi del ventricolo sinistro, la frazione di eiezione o la massa ventricolare valutate mediante risonanza magnetica cardiaca a 30 giorni. Sono emerse piccole differenze non statisticamente significative tra i ratti trattati con solo pirfenidone rispetto a quelli trattati con la terapia standard.

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Implantable-cardioverter-defibrillator after ST-elevation myocardial infarction: when and how frequently is it implanted and what is the rate of appropriate interventions? Insight from TRIESTE registry.

Esistono dati limitati sulla frequenza, tasso di intervento e predittori di impianto di defibrillatore impiantabile (ICD) dopo infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) trattato con angioplastica primaria (pPCI). In questo studio monocentrico, retrospettivo, il 3.6% di 1.805 pazienti con STEMI sottoposti a pPCI sono stati sottoposti a impianto di ICD (follow-up mediano di 6.7 anni). A 12 mesi, il numero medio di impianti di ICD è stato di 2.3/100 pazienti [intervallo di confidenza al 95% (95% CI): 1.7–3.1] ed è rimasto stabile nel tempo (a 24 mesi: 2.5/100 pazienti, a 36 mesi: 2.6/100 pazienti). Nel 83% dei pazienti l’impianto di ICD è stato effettuato in prevenzione primaria e più della metà (55%) degli impianti è avvenuto in pazienti con frazione di eiezione (FE) superiore al 35% al momento della dimissione.

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