AF

Left atrial appendage closure for stroke prevention in atrial fibrillation: current status and perspectives

L’auricola dell’atrio sinistro (LAA) è la principale sorgente di trombi intracardiaci in pazienti con fibrillazione atriale(AF). La valutazione del rischio ischemico versus emorragico in questi pazienti è talora difficile poichè alcunevariabili che predispongono alle complicanze tromboemboliche sono anche fattori di rischio di bleeding. Benchè la terapia anticoagulante orale (OAC) sia il pilastro principale della prevenzione dello stroke…

LEGGI TUTTO »

Dimensioni della cavità ventricolare sinistra e prognosi nei pazienti con fibrillazione atriale

Gli effetti emodinamici  della  fibrillazione atriale (AF) nei pazienti con ventricolo sinistro (LV)dilatato  e  ridotta  funzione  sono  ben noti; ; invece vi sono tuttora incertezze sulle conseguenze di tale aritmia nei pazienti con LV di volume ridotto: un LV piccolo potrebbe condurre alla manifestazione di sintomi correlati al suo scarso riempimento e di conseguenza a una ridotta portata cardiaca e a ipoperfusione tissutale in concomitanza con il manifestarsi dell’aritmia…

LEGGI TUTTO »

Pazienti fragili in fibrillazione atriale trattati con antagonisti della vitamina K: proseguimento oppure “switch” a anticoagulanti orali diretti?

I pazienti anziani affetti da fibrillazione atriale (AF) hanno spesso sindromi geriatriche, tra cui la fragilità, una condizione rappresentata da una maggiore vulnerabilità a situazioni di stress (come malattie, traumi etc). Questi pazienti non sono stati inclusi nei grandi trial di confronto tra antagonisti della vitamina K (VKA) e anticoagulanti orali diretti (DOAC). Poiché spesso questi pazienti sono trattati con VKA ci si pone la domanda se si debba proseguire con questo trattamento oppure “switchare” a DOAC.

LEGGI TUTTO »

Correlation between epicardial adipose tissue and atrial fibrillation burden in coronary artery bypass graft surgery

Studi recenti suggeriscono un’associazione tra tessuto adiposo epicardico (EAT) e fibrillazione atriale (AF). Le caratteristiche istologiche dell’EAT, in relazione al burden di fibrillazione atriale dopo intervento di bypass aorto-coronarico (CABG), restano ancora poco definite e rappresentano l’oggetto del presente studio che ha incluso 56 pazienti, di cui ventidue hanno presentato almeno un episodio di AF. Nel gruppo con AF, si è riscontrato un volume atriale maggiore, un grado più elevato di disfunzione diastolica e uno spessore maggiore di EAT. Il EAT con un cut-off di 4 mm è risultato un predittore indipendente di AF (odds ratio [OR]: 1.49; 95% confidence interval [CI]: 1.09-2.04) con una sensibilità del 73% e specificità del 89%. I pazienti con AF presentavano, inoltre, una percentuale significativamente maggiore di fibrosi. All’analisi multivariata, il volume atriale, la fibrosi e l’età sono risultati predittori indipendenti di fibrillazione atriale. In conclusione, lo spessore di EAT, il volume atriale, la fibrosi e l’età rappresentano predittori indipendenti di AF post-chirurgica.

LEGGI TUTTO »

Il giusto timing per un approccio ablate and pace

Lo studio Ablate and Pace for Atrial Fibrillation – Cardiac Resynchronization Therapy (APAF-CRT) è uno studio clinico randomizzato eseguito in pazienti con fibrillazione atriale (FA) permanente da più di 6 mesi, fortemente sintomatici, con durata del QRS ≤110 ms. Lo studio è stato condotto in 2 fasi.

LEGGI TUTTO »
Cerca un articolo
Gli articoli più letti
Rubriche
Leggi i tuoi articoli salvati
La tua lista è vuota