angioplastica

Predictors of Bail-out stenting in patients with small vessel disease treated with drug-coated balloon percutaneous coronary intervention

Background: Drug-coated balloons (DCBs) have shown comparable results with drugeluting stents in small vessel disease (SVD) percutaneous coronary intervention (PCI) in terms of target vessel revascularization and a reduced incidence of myocardial infarction. However, the relatively high rate of bail-out stenting (BOS) still represents a major drawback of DCB PCI.

Aims: The aim of the study was to investigate the clinical, anatomic, and procedural features predictive of BOS after DCB PCI in SVD.

Methods: We included all consecutive patients undergoing PCI at our institution between January 2020 and May 2022 who were treated with DCB PCI of a de novo lesion in a coronary vessel with a reference vessel diameter (RVD) between 2.0 and 2.5 mm. Angiographic success was defined as a residual stenosis <30% without flow-limiting dissection. Patients who did not meet these criteria underwent BOS.

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Effetti dell’angioplastica coronarica nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra su base ischemica: lo studio revived.

I pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, su base ischemica, traggono vantaggio dall’intervento di bypass aortocoronarico: lo studio STICH ha mostrato infatti una riduzione della mortalità rispetto alla terapia medica ottimale, anche se questo beneficio si è manifestato quando il follow-up è stato esteso a 10 anni. Non sappiamo se un analogo vantaggio in termini prognostici si possa ottenere con un intervento di PCI. Non è chiaro, poi, se la rivascolarizzazione possa ripristinare una contrattilità adeguata di aree ipoperfuse e disfunzionanti ma vitali, condizione nota come “miocardio ibernato”.

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Quale inibitore del P2Y12 associare ad ASA nei pazienti con coronaropatia stabile trattati con angioplastica coronarica?

L’infarto periprocedurale è una non rara complicanza degli interventi di angioplastica coronarica (PCI) in pazienti con coronaropatia stabile. Nello studio ISCHEMIA gli infarti periprocedurali hanno avuto un peso rilevante, se non decisivo, nel computo degli eventi a carico della strategia interventistica in confronto a quella conservativa.

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Quick Survey 04

Nella sua pratica clinica utilizza gli score di rischio emorragico per personalizzare la terapia antipiastrinica dopo sindrome coronarica acuta o angioplastica coronarica?

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