cardiopatia ischemica cronica

Ischemia miocardica in assenza di coronaropatia ostruttiva (INOCA): i dati dello studio ISCHEMIA

I pazienti con ischemia miocardica documentata e assenza di coronaropatia ostruttiva significativa (INOCA), sono di frequente riscontro nella pratica clinica. Essi hanno un rischio di mortalità a 10 anni del 13% rispetto al 2.8% dei soggetti asintomatici di pari età. Non è noto, tuttavia, quale sia in questi pazienti la relazione tra severità dell’ischemia riscontrata ed estensione e grado della eventuale malattia coronarica aterosclerotica presente.

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Valutazione funzionale angiografica delle stenosi prima e dopo PCI: importanza di una rivascolarizzazione funzionalmente completa

Il Syntax score residuo (rSS) è stato utilizzato come indice di completezza di rivascolarizzazione ottenuta con la PCI. Aggiungendo il risultato della FFR postprocedurale sulle lesioni non dilatate, è possibile ottenere il “residual functional Syntax score”, (rfSS) il cui valore prognostico si è rivelato superiore rispetto al semplice rSS.

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Dobbiamo rivascolarizzare i pazienti con coronaropatia stabile e disfunzione ventricolare sinistra non severa? Un’analisi dello studio ischemia

Lo studio ISCHEMIA recentemente pubblicato, non ha mostrato differenza di outcome (a una mediana di follow-up di 3.2 anni) tra pazienti con segni di ischemia miocardica moderata o severa (valutata a uno stress test) e randomizzati a una strategia conservativa (rivascolarizzazione solo in caso di fallimento della terapia medica) o invasiva (rivascolarizzazione a tutti i pazienti quando possibile).

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