enoxaparina

L’anticoagulazione nei pazienti con COVID-19

Il Covid-19 è caratterizzato da una particolare reattività delle cellule infiammatorie mononucleari, con conseguente rilascio citochinico, e da endotelite multiorgano, condizioni che predispongono a una alta incidenza di fenomeni trombotici arteriosi, venosi che raggiunge il 35% nei pazienti critici. Studi osservazionali e randomizzati hanno verificato se una anticoagulazione a piena dose possa migliorare l’outcome dei pazienti rispetto alla semplice profilassi con eparina, riscontrando, limitatamente ai pazienti che non necessitino di un supporto respiratorio, un possibile beneficio dell’eparina a dosaggio terapeutico, associato tuttavia a un aumento del bleeding. Lo studio internazionale randomizzato FREEDOM COVID (NCT04512079) sta verificando in 3.600 pazienti ospedalizzati per Covid-19 non in fase critica, quale di tre trattamenti (enoxaparina a dose profilattica, enoxaparina a dose terapeutica o apixaban a dose terapeutica) si associ a una riduzione di un outcome composito a 30 giorni che comprende mortalità per ogni causa, peggioramento respiratorio o emodinamico che richieda ricovero in terapia intensiva, tromboembolismo sistemico o polmonare, ictus ischemico. Il completamento dell’arruolamento è stimato per luglio 2022.

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