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TAVI o cardiochirurgia per la stenosi aortica severa a rischio operatorio moderatamente elevato?

L’intervento di TAVI, inizialmente effettuato in pazienti con alto rischio per la chirurgia valvolare (SAVR) o con età molto avanzata, si è successivamente esteso a categorie di pazienti con minor rischio operatorio, grazie al miglioramento tecnologico, in particolare dei materiali utilizzati e alla maggiore esperienza degli operatori. Le Linee Guida ESC suggeriscono di considerare, nella scelta tra le due procedure, una serie di variabili cliniche (tra cui l’età e il rischio chirurgico), anatomiche e procedurali (tra cui il “mismatch” paziente/protesi e la possibilità di effettuare la TAVI per accesso femorale) e la eventuale necessità di correggere chirurgicamente altre patologie valvolari o coronariche concomitanti.

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TAVI o chirurgia per la stenosi aortica severa a rischio intermedio?

La TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation) è una tecnica ormai molto diffusa nel mondo e anche in Italia per il trattamento della stenosi aortica severa nel paziente ad alto rischio chirurgico. I pazienti trattati sono generalmente anziani, con comorbilità che renderebbero l’intervento tradizionale gravato da alto rischio.

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