Dicembre 2, 2025

Costo-efficacia della digossina rispetto ai betabloccanti nel paziente scompensato in fibrillazione atriale permanente

Circa la metà dei pazienti in fibrillazione atriale (AF) che hanno una AF permanente, sono spesso anziani e hanno scompenso cardiaco. In tali pazienti, ci sono pochi studi recenti di confronto tra farmaci routinariamente utilizzati per il controllo della frequenza cardiaca, quali i betabloccanti e la digossina. Lo studio RAte control Therapy Evaluation in permanent Atrial Fibrillation (RATE-AF) ha paragonato la digossina a basso dosaggio con i betabloccanti, mostrando una riduzione degli eventi cardiaci, delle ospedalizzazioni e una migliore…

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Rischio residuo dopo pci nei pazienti in terapia statinica: pesa di più il valore di proteina c reattiva o il colesterolo LDL?

Valori elevati di colesterolo LDL predispongono alla ricomparsa di eventi cardiovascolari in pazienti coronaropatici sottoposti a PCI e trattati con statine. Anche una infiammazione subclinica, espressa da livelli pur modicamente elevati di proteina C reattiva (PCR) ad alta sensibilità, si correla con un maggior rischio di eventi ricorrenti. .  I dati in letteratura non sono numerosi e non permettono di stabilire con certezza una correlazione indipendente tra valori di colesterolo LDL, marker di infiammazione e successive complicanze cliniche….

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Il valore di alcuni biomarker può essere utile nell’indicare un intervento precoce nella stenosi aortica asintomatica?

L’indicazione a un trattamento interventistico/ chirurgico di sostituzione valvolare è raccomandato nei pazienti con stenosi aortica (AS) sintomatica. In assenza di sintomi l’indicazione è più sfumata e può tener conto del valore di alcuni biomarker correlati sia alla funzione miocardica come l’NTproBNP che a un eventuale danno strutturale iniziale evidenziato da valori patologici di troponina. Tuttavia, queste indicazioni non provengono da studi randomizzati.

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Restrizione o libero consumo di liquidi per i pazienti scompensati: una iniziale risposta dallo studio fresh-up

Classicamente la restrizione idrica è stata applicata nei pazienti con scompenso cardiaco cronico al fine di limitare gli episodi di congestione e ridurre le ospedalizzazioni. Tuttavia, questa pratica si basa su studi di piccole dimensioni e con popolazioni eterogenee, comprendendo pazienti con scompenso cardiaco a diversa eziologia e gravità (andando da forme ambulatoriali fino a quadri avanzati). In questo contesto, il trial randomizzato FRESH-UP ha valutato l’effetto di un approccio liberale all’introito idrico in confronto alla restrizione idrica in termini di qualità di vita e sicurezza in una coorte di pazienti con scompenso cardiaco cronico. In questo trial randomizzato sono stati arruolati 504 pazienti in 6 Centri in classe NYHA II-III, con un’età media di 69 anni e una prevalenza maschile (70%). La maggior parte dei pazienti presentava un quadro di scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta (53%) o lievemente ridotta (24%), con eziologia non ischemica (57%). Le due coorti non differivano in modo significativo in termini di terapie per lo scompenso, ad eccezione…

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Great debate: Plasma triglycerides are an important causal factor and therapeutic target for atherosclerotic cardiovascular disease

I trigliceridi (TG) non circolano liberamente nel sangue, ma legati a lipoproteine a densità molto bassa (VLDL), chilomicroni e lipoproteine di rimanenza (“remnants”). I chilomicroni non sono generalmente presenti nel sangue a digiuno, al contrario delle VLDL e dei “remnants” che servono come fonte di energia per i tessuti periferici quando le lipasi (in particolare la lipoprotein-lipasi (LPL) agiscono sui TG rilasciando acidi grassi utilizzati per la beta-ossidazione per produrre energia. I chilomicroni, per la loro dimensione (>100 nm), non possono passare l’endotelio, al contrario delle VLDL e dei “remnants” (<35 nm) che possono interagire, attrraverso le apo-B, con le componenti della matrice extracellulare. È da notare che VLDL e “remnants” contengono più colesterolo per particella delle LDL; tuttavia, mentre il ruolo delle LDL nell’aterogenesi è chiaro, quello dei trigliceridi rimane ancora oscuro.

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