Multidomain Rehabilitation for Older Patients with Myocardial Infarction.

Keyword:

Tonet E, Raisi A, Zagnoni S, et al. for the PIpELINe Investigators.

N Engl J Med 2025. Published August 29, doi:10.1056/NEJMoa2502799

Indice

La riabilitazione cardiaca è una componente importante della prevenzione secondaria nei pazienti reduci da un infarto miocardico. Tuttavia, la partecipazione ai programmi è piuttosto bassa, soprattutto nei pazienti anziani con evidenza di fragilità e limitazioni fisiche nonostante questi siano i pazienti che ne avrebbero più bisogno, perchè l’evento acuto non inneschi un circolo vizioso che possa condurre a condizioni invalidanti e alla perdita di indipendenza(Thomas RJ. Cardiac rehabilitation —challenges, advances, and the road ahead. N Engl J Med 2024;390: 830-41.)). Lo studio, condotto in 7 centri italiani, coordinati dalla Cardiologia Universitaria di Ferrara, ha arruolato 512 pazienti con età ≥65 anni (mediana 80 anni, 36% donne) con ridotta capacità fisica (punteggio tra 4 e 9 al Short Physical Performance Battery -SPPB – valore mediano = 7, vedi Figura)[1]Tonet E, Raisi A, Zagnoni S, et al. Multi-domain lifestyle intervention in older adults after myocardial infarction: rationale and design of the PIpELINe randomized clinical trial. Aging Clin Exp Res … Continua a leggere a 1 mese dall’evento infartuale acuto rivascolarizzato con PCI. Sulla base dei test, una condizione di fragilità era presente nel 6% dei pazienti (presenza di 3 criteri) e di pre-fragilità (presenza di 1 o 2 criteri) nel 62% dei casi. I pazienti sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a intervento riabilitativo (n=342) consistente nel controllo dei fattori di rischio, consigli dietetici ed esercizio fisico, o al gruppo controllo (n=170). L’esercizio fisico nei pazienti del gruppo di intervento riabilitativo consisteva in 6 sessioni supervisionate, prefissate nel tempo nella sede riabilitativa, e in attività domiciliare personalizzata (che includeva almeno 20’ di cammino moderato 4 giorni la settimana). Il gruppo di controllo riceveva una sessione di counseling e materiale educativo. L’outcome primario (composito di morte cardiovascolare, ospedalizzazione non pianificata per causa cardiovascolare a 1 anno di follow-up) è occorso nel 12.6% del gruppo sottoposto a intervento riabilitativo versus 20.6% del gruppo controllo (HR 0.57; 95% CI 0.36-0.89; P=0.01), soprattutto per una riduzione delle ospedalizzazioni non programmate (9.1% versus 17.6%, HR 0.48; 95% CI, 0.29- 0.79) mentre la differenza per la mortalità cardiovascolare è stata non significativa (4.1% versus 5.9%, HR 0.69; 95% CI, 0.31 – 1.55). In conclusione, nei pazienti anziani con capacità fisica ridotta, a 1 mese da un infarto miocardico, una riabilitazione multi-dominio ha ridotto un outcome composito di morte cardiovascolare e ospedalizzazione non programmata a 1 anno di follow-up. L’importanza dello studio è notevole, visto che si rivolge a una popolazione anziana poco studiata nei trial, ma molto rappresentata nella pratica clinica dei reparti di Cardiologia. I risultati favorevoli dello studio, soprattutto il miglioramento della performance fisica e la riduzione delle riospedalizzazioni, deve far ritenere la riabilitazione parte essenziale della prevenzione secondaria in questi pazienti. Una limitazione dello studio è rappresentata dall’arruolamento a 1 mese dall’evento acuto, una scelta che tuttavia ha permesso di selezionare i candidati in condizioni di stabilità clinica, adatti a iniziare il percorso riabilitativo e il training fisico.

Bibliografia

Bibliografia
1 Tonet E, Raisi A, Zagnoni S, et al. Multi-domain lifestyle intervention in older adults after myocardial infarction: rationale and design of the PIpELINe randomized clinical trial. Aging Clin Exp Res 2023;35: 1107-15.

Lascia un commento