La risonanza magnetica cardiaca da stress (stress-CMR) rappresenta una metodica di imaging utile nel work-up diagnostico della cardiopatia ischemica cronica. Tuttavia, la prevalenza e il significato prognostico del late-gadolinium enhancement con pattern non ischemico (NI-LGE) sono tuttora poco chiari e rappresentano l’oggetto di questo interessante studio. Gli Autori hanno analizzato 283 pazienti (81% uomini, età media 61 anni) sottoposti a stress-CMR, di cui 40% non presentavano LGE (no-LGE), 49% LGE con pattern ischemico (I-LGE) e 11% con NI-LGE. Al follow-up di 1.850 giorni, sia i pazienti con I-LGE che quelli con NI-LGE presentavano una prognosi peggiore rispetto al gruppo no-LGE (major adverse cardiac events (MACE) 49% nel gruppo I-LGE, 35% nel gruppo NI-LGE e 22% no-LGE, p 0.0001). La stress-CMR, oltre a fornire utili informazioni riguardo la presenza di alterazioni della cinetica regionale e difetti di perfusione, può rivestire un ruolo importante nella stratificazione prognostica di questi pazienti.
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