L’indicazione alla sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVR) nei pazienti molto anziani (>90 anni) con stenosi aortica (AS) è oggetto di intenso dibattito nella comunità scientifica, in quanto si ritiene che i rischi possano eccedere i potenziali benefici in questa popolazione. In questo studio osservazionale multicentrico di 3.792 pazienti (età media 82±6 anni, STS medio 7.6 ± 7.3%) sottoposti a TAVR con bioprotesi self-expandable (85% accesso trans-femorale), gli Autori hanno analizzato gli outcome clinici a lungo termine suddividendo la popolazione in 4 gruppi in base all’età: ≥90 anni, 80–89 anni, 70–79 anni e <70 anni. A 4 anni, non si è osservata alcuna differenza in termini di sopravvivenza globale (Kaplan-Meier estimates [KM est.] 49.9% vs. 58.1% vs. 57% vs. 69.3%; plogrank 0.28] tra i quattro gruppi. L’analisi landmark (2 anni dopo la TAVR) ha documentato differenze significative nella sopravvivenza globale in base all’età (KM est. 63.8% vs. 75.0% vs. 75.1 vs. 88.7%; plogrank 0.025), ma nessuna differenza in termini di morte cardiovascolare. Inoltre, l’età non è risultata correlata con la mortalità globale a 4 anni (hazard ratio 1.06, 95% CI 0.86-1.30, p 0.591). In conclusione, la TAVR ha mostrato buoni risultati a lungo termine anche nei pazienti molto anziani e deve essere considerata come trattamento di prima linea in pazienti selezionati con AS di età >90 anni.
Accedi per leggere tutto l'articolo
Inserisci i dati del tuo account su Cardiotalk per accedere e leggere tutto il contenuto dell'articolo.
Se non hai un account, clicca sul pulsante registrati e verrai reindirizzato al portale Cardiotalk per la registrazione.