Gender Differences in Takotsubo Syndrome.

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Abstract

Background: Male sex in takotsubo syndrome (TTS) has a low incidence and it is still not well characterized.

Objectives: The aim of the present study is to describe TTS sex differences.

Methods: TTS patients enrolled in the international multicenter GEIST (GErman Italian Spanish Takotsubo) registry were analyzed. Comparisons between sexes were performed within the overall cohort and using an adjusted analysis with 1:1 propensity score matching for age, comorbidities, and kind of trigger.

Results: In total, 286 (11%) of 2,492 TTS patients were men. Male patients were younger (age 69 ± 13 years vs 71 ± 11 years; p= 0.005), with higher prevalence of comorbid conditions (diabetes mellitus 25% vs 19%; p= 0.01; pulmonary diseases 21% vs 15%; p= 0.006; malignancies 25% vs 13%; p< 0.001) and physical trigger (55 vs 32% p< 0.01). Propensity-score matching yielded 207 patients from each group. After 1:1 propensity matching, male patients had higher rates of cardiogenic shock and in-hospital mortality (16% vs 6% and 8% vs 3%, respectively; both p< 0.05). Long-term mortality rate was 4.3% per patient-year (men 10%, women 3.8%). Survival analysis showed higher mortality rate in men during the acute phase in both cohorts (overall: p< 0.001; matched: p= 0.001); mortality rate after 60 days was higher in men in the overall (p= 0.002) but not in the matched cohort (p= 0.541). Within the overall population, male sex remained independently associated with both in-hospital (OR: 2.26; 95% CI: 1.16-4.40) and long-term mortality (HR: 1.83; 95% CI: 1.32-2.52).

Conclusions: Male TTS is featured by a distinct high-risk phenotype requiring close in-hospital monitoring and long-term follow-up.


Intervista a Natale Daniele Brunetti

Università di Foggia, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche*

Professor Brunetti, quali sono i dati salienti dello studio?
I pazienti di sesso maschile che vanno incontro alla sindrome di Takotsubo sono caratterizzati da peggiore prognosi. Tuttavia, l’outcome nel sesso maschile risulta essere peggiore solo durante i primi 60 giorni dalla dimissione. Infatti, se confrontiamo popolazioni di sesso maschile e femminile con simili caratteristiche cliniche, l’outcome a lungo termine risulta essere simile.

I pazienti di sesso maschile hanno una mortalità maggiore rispetto alle donne sia in fase acuta che a distanza. Qual è il meccanismo fisiopatologico?
La mortalità maggiore nei pazienti di sesso maschile è associata alla aumentata prevalenza di comorbidità cardiovascolari e non (diabete, BPCO, storia di neoplasie).

I pazienti di sesso maschile mostrano più frequentemente triggers fisici che emozionali. Quale ruolo gioca questa differenza?
Il tipo di stressor gioca un ruolo decisivo, in quanto lo stressor fisico si associa a un outcome peggiore. I pazienti di sesso maschile hanno maggior prevalenza di stressor fisici come la sepsi e la riacutizzazione di patologie croniche (BPCO, malattia renale). Questi tipi di stressor si associano ad una tempesta catecolaminergica di maggiore entità che porta questi pazienti a sviluppare più frequentemente shock cardiogeno durante l’ospedalizzazione.

Nella vostra serie i pazienti di sesso maschile (Tabella 1) ricevevano meno frequentemente betabloccanti e ACE-inibitori alla dimissione rispetto alle donne. È questo un dato casuale oppure ha una sua spiegazione?
È un dato casuale associabile alla maggiore fragilità dei pazienti di sesso maschile che potrebbero non tollerare ace-inibitori o betabloccanti.

*Risposte condivise con il Dott. Francesco Santoro

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