Functional Patterns of Coronary Disease: Diffuse, Focal, and Serial Lesions.

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Il gradiente attraverso una stenosi è espresso dalla relazione ΔP = fQ + sQ2, dove f indica il coefficiente di attrito, s indica il coefficiente di separazione e Q indica il flusso. In presenza di una stenosi focale il coefficiente di separazione prevale, in modo più marcato durante iperemia. Se la malattia è diffusa, il coefficiente di attrito risulta preponderante e dipende dalla geometria e dalla lunghezza del restringimento. Utilizzando il pullback di una guidina da pressione, la stenosi focale è caratterizzata da una rapida caduta pressoria – iFR ≥0.03 – su un breve segmento (<20 mm), mentre una malattia diffusa è caratterizzata da una progressiva diminuzione del gradiente su segmenti di arteria ≥20 mm senza una chiaro decremento focale. Nei quadri misti il pullback della guidina pressoria mostra vari tipi di combinazione di lesioni focali con caduta pressoria (Ifr ≥0.03) e segmenti di malattia diffusa con progressiva riduzione del gradiente pressorio. Il concetto di PCI virtuale utilizza l’IFR pullback per definire la mappa delle lesioni (focali o diffuse) ed è capace di predire il guadagno atteso con la PCI. In presenza di un quadro di diffusa coronaropatia senza stenosi focali, la terapia medica o il bypass aortocornarico sono da considerarsi opzioni migliori della PCI evitando l”overstenting”. Nei quadri misti, è importante localizzare con precisione la caduta di pressione focale espressione di una lesione potenzialmente trattabile con PCI. In presenza di quadri misti i risultati della PCI sono spesso subottimali. L’utilizzo di imaging intracoronarico permette di guidare la condotta procedurale e ottimizzare il risultato della PCI.

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