Come trattare una ristenosi: i risultati a 10 anni dello studio ISAR-DESIRE 3.

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Indice

Stefano De Servi, Università degli Studi di Pavia

Inquadramento

La ristenosi dello stent non è più un problema assillante come lo fu nei primi tempi della storia della angioplastica coronarica (PCI), essendosi nettamente ridotta la sua incidenza con l’avvento dei DES; tuttavia ampie casistiche recenti mostrano come circa il 10% delle attuali procedure di PCI siano effettuate per ristenosi di lesioni precedentemente dilatate[1]Moussa ID, Mohananey D, Saucedo J, Stone G, Yeh RW, Kennedy KF, et al. Trends and outcomes of restenosis after coronary stent implantation in the United States. J Am Coll Cardiol 2020;76:1521–1531. … Continua a leggere. Quale sia la modalità migliore del suo trattamento è tuttora controverso: una metanalisi recente[2]Giacoppo D, Alfonso F, Xu B, Claessen BEPM, Adriaenssens T, Jensen C, et al. Paclitaxel-coated balloon angioplasty vs. drug-eluting stenting for the treatment of coronary in-stent restenosis: a … Continua a leggere che ha dimostrato una superiorità dell’impianto di DES rispetto a DCB per quanto riguarda la riduzione di nuove rivascolarizzazioni correlate al vaso target in pazienti trattati per ristenosi; tale differenza appariva, in quella metanalisi, anche più ampia di quella osservata globalmente se le ristenosi riguardavano vasi in precedenza trattati con un impianto di DES. Come osservano anche gli Autori tra le limitazioni dello studio, i risultati ottenuti potrebbero essere stati influenzati dall’utilizzo nello studio ISAR –DESIRE 3, di un DES di prima generazione medicato al paclitaxel, con maglie spesse e ormai desueto per la sue minori performance rispetto a DES di successiva generazione[3]Stone GW, Midei M, Newman W, et al. Comparison of an everolimus-eluting stent and a paclitaxel-eluting stent in patients with coronary artery disease: a randomized trial. JAMA 2008;299:1903-13. … Continua a leggere.

Bibliografia

Bibliografia
1 Moussa ID, Mohananey D, Saucedo J, Stone G, Yeh RW, Kennedy KF, et al. Trends and outcomes of restenosis after coronary stent implantation in the United States. J Am Coll Cardiol 2020;76:1521–1531. https://doi.org/10.1016/j.jacc. 2020.08.002.
2 Giacoppo D, Alfonso F, Xu B, Claessen BEPM, Adriaenssens T, Jensen C, et al. Paclitaxel-coated balloon angioplasty vs. drug-eluting stenting for the treatment of coronary in-stent restenosis: a comprehensive, collaborative, individual patient data meta-analysis of 10 randomized clinical trials (DAEDALUS study). Eur Heart J 2020; 41:3715–3728. https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehz594.)), basata sui dati individuali di pazienti (patientlevel), mostra un miglior esito, a tre anni di follow-up, se la ristenosi è sottoposta a un nuovo impianto di DES piuttosto che a semplice dilatazione utilizzando palloncini ricoperti di farmaco (“drug-coated balloons” – DCB). Non sono disponibili dati di confronto tra queste due metodiche per follow-up più prolungati.

Lo studio in esame

Lo studio ISAR-DESIRE 3 ha randomizzato 402 pazienti con 500 lesioni ristenotiche dopo impianto di DES a rilascio di farmaco “limus” (escludendo lesioni su tronco comune, graft chirurgico, STEMI, severa insufficienza renale) a tre trattamenti: semplice dilatazione con palloncino (POBA, 134 pazienti, 160 lesioni), impianto di DES al paclitaxel (PES- 131 pazienti, 168 lesioni) o a trattamento con DCB (palloncino ricoperto di paclitaxel, 137 pazienti, 172 lesioni). A 10 anni di follow-up, l’endpoint primario (morte cardiaca, infarto miocardico, trombosi o rivascolarizzazione correlati alla lesione target) si è verificato nel 72% dei pazienti POBA, 55.9% dei pazienti DCB e 62.4% dei pazienti PES (p<0.001). Nel confronto tra DCB e PES non vi era differenza statisticamente significativa (weighted Cox HR 1.10, 95% CI 0.80–1.51). L’endpoint composito di sicurezza (morte cardiaca, infarto miocardico o trombosi correlati alla lesione target) si è verificato nel 34.1% dei pazienti POBA, nel 34% dei pazienti DCB e nel 40% dei pazienti PES (p=0.564). La rivascolarizzazione correlata al vaso target è risultata invece significativamente differente nei tre gruppi (p<0.0001) senza, tuttavia, differenze nel confronto tra DCB e PES (weighted Cox: HR 0.83, 95% CI 0.56–1.22; Cox: HR 0.81, 95% CI 0.54–1.21). La tabella mostra il confronto dell’outcome clinico a 10 anni nei tre gruppi. Una analisi di rischio competitivo non ha mostrato differenze tra PES e DCB per quanto riguarda la rivascolarizzazione della lesione target (HR 0.74, 95% CI 0.50-1.11), ma un eccesso di mortalità di PES nei confronti di DCB (HR 1.99, 95% CI 1.18-3.34).

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Take home message

L’impianto di uno stent al paclitaxel (PES) e l’uso di un palloncino medicato (DCB) sono risultati più efficaci, a un follow-up di 10 anni, dell’utilizzo del semplice palloncino nel trattamento delle ristenosi intrastent nel ridurre l’endpoint primario e la rivascolarizzazione correlata al vaso target. Nessuna differenza significativa è stata invece riscontrata tra PES e DCB per tutti gli endpoint considerati. Tuttavia, l’analisi di rischio competitivo ha mostrato un eccesso di mortalità nei pazienti trattati con PES.

Interpretazione dei dati

Gli Autori sottolineano come i risultati dello studio non mostrino significative differenze di efficacia nel trattamento delle ristenosi tra PES e DCB. La scelta del device da utilizzare, quindi, nella pratica quotidiana dipende dalle caratteristiche della ristenosi (diffusa, focale, occlusiva), incluso l’aspetto all’imaging (presenza di tessuto omogeneo, struttura a strati) dal meccanismo di riformazione della placca (sottoespansione o frattura dello stent, neo-ateroma) dalla presentazione clinica del paziente e dalla sede anatomica della lesione, oltre che dai fattori di rischio associati come il diabete e l’insufficienza renale. Lo studio mostra, tuttavia, che il tasso di nuove rivascolarizzazioni sul vaso ristenotico e trattato, a un follow-up di 10 anni, è tuttora molto elevata, anche utilizzando l’impianto di un nuovo DES (38.6%) o il pallone medicato (43.9%), con percentuali decisamente più alte di quelle osservate per le lesioni “de novo”. I risultati di questa analisi appaiono in contrasto con quanto osservato nella metanalaisi DAEDALUS((Giacoppo D, Alfonso F, Xu B, Claessen BEPM, Adriaenssens T, Jensen C, et al. Paclitaxel-coated balloon angioplasty vs. drug-eluting stenting for the treatment of coronary in-stent restenosis: a comprehensive, collaborative, individual patient data meta-analysis of 10 randomized clinical trials (DAEDALUS study). Eur Heart J 2020; 41:3715–3728. https://doi.org/ 10.1093/eurheartj/ehz594.

3 Stone GW, Midei M, Newman W, et al. Comparison of an everolimus-eluting stent and a paclitaxel-eluting stent in patients with coronary artery disease: a randomized trial. JAMA 2008;299:1903-13. doi:10.1001/jama.299.16.1903.

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