Risk of Cardiac Arrhythmias Among Climbers on Mount Everest

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In questo studio originale sono stati inclusi 34 scalatori maschi con età media di 33 anni, senza precedenti cardiovascolari, parametri di funzione cardiaca nella norma e assenza di aritmie a registrazioni elettrocardiografiche continue (media 4 giorni). Essi sono stati sottoposti a ECG Holter durante i preparativi e l’effettuazione della scalata del monte Everest (8.849 metri). Dei 34 partecipanti, 32 sono saliti sia al campo base posto a 5.300 metri che a 7.900 metri e 14 sono arrivati in vetta. Sono stati registrati 45 eventi (19 durante sforzo) in 13 alpinisti (38.2%): di questi, 43 erano eventi bradiaritmici (11 da arresto sinusale, 30 da BAV di secondo grado e 2 da BAV completo). In due alpinisti si sono riscontrate tachicardie ventricolari (una non sostenuta ad alta frequenza, una sostenuta, lenta). Le aritmie erano più frequenti (80%) in assenza di ossigeno (parte grigia delle colonne, ognuna rappresentante uno scalatore). Tuttavia, 9 eventi aritmici (20%, di cui una TV) si sono verificati a maggiori altitudini in scalatori che utilizzavano ossigeno. Gli eventi erano più frequenti tra i 5.300 metri e 7.300 metri per poi diradarsi in concomitanza dell’utilizzo di ossigeno. Vi era correlazione significativa tra altitudine e lunghezza del QTc (R2 = 0.37). Il meccanismo patogenetico delle aritmie risiede da un lato nell’ipossia (la saturazione di 02 misurata a 8.400 metri è mediamente del 54%, range, 34%-70%)[1]Grocott MPW, Martin DS, Levett DZH, McMorrow R, Windsor J, Montgomery HE; Caudwell Xtreme Everest Research Group. Arterial blood gases and oxygen content in climbers on Mount Everest. N Engl J Med. … Continua a leggere, dall’altro dal respiro periodico, osservato durante il riposo notturno in montanari sani, con molti aspetti simili a quello dei pazienti con apnee notturne, che frequentemente si accompagnano a bradiaritmie. Le aritmie ventricolari sono molto più rare. L’iperventilazione si associa a ipopotassiemia e ipocalcemia: la prima può indurre “post-depolarizzazioni precoci”, causa di aritmie ventricolari, mentre la seconda induce un aumento del QT. Inoltre la disidratazione può esacerbare il quadro aritmico peggiorando il bilancio elettrolitico.

Bibliografia

Bibliografia
1 Grocott MPW, Martin DS, Levett DZH, McMorrow R, Windsor J, Montgomery HE; Caudwell Xtreme Everest Research Group. Arterial blood gases and oxygen content in climbers on Mount Everest. N Engl J Med. 2009;360:140-149. doi:10.1056/NEJMoa0801581.

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