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Nei pazienti con infarto miocardico (MI), il rischio di eventi ischemici successivi è elevato, sia per la presenza di lesioni funzionalmente significative (FFR positive) in vasi diversi da quello culprit che per il possibile complicarsi di placche non ostruttive, ma con caratteristiche di vulnerabilità. Tali caratteristiche possono essere individuate dall’indagine IVUS (plaque burden - PB - >70%, area luminale minima ≤4 mm2) e dalla spettrometria a raggi infrarossi (NIRS) che segnala la presenza e la quantità di contenuto lipidico. È prassi comune, sulla base di trial randomizzati e delle raccomandazioni delle Linee Guida, trattare nei pazienti con MI non solo la lesione culprit, ma anche...

Circa un terzo dei pazienti sopravvissuti a una emorragia cerebrale sono in fibrillazione atriale. Essi rappresentano un dilemma per il clinico, perchè non è tuttora noto se essi debbano essere trattati o meno con anticoagulanti (OAC). Questi pazienti sono stati esclusi dai trial che hanno verificato l’efficacia degli anticoagulanti e anche i dati degli studi che hanno utilizzato gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) che si associano a...

Una delle limitazioni più temute dell’intervento di TAVI consiste nei dubbi sulla durabilità delle protesi, soprattutto quando impiantate in popolazioni a rischio medio-basso in alternativa alla chirurgia in pazienti non di età avanzata. Una corretta valutazione della problematica è stata ostacolata dalla mancanza di una definizione universalmente accettata di “deterioramento emodinamico della protesi valvolare” (HVD). Recentemente il Valve Academic Research Consortium-3 (VARC-3) ha proposto una definizione che tiene conto di una valutazione dinamica dei parametri emodinamici ottenuti all’esame ecocardiografico, che rappresenta...

Nei pazienti con dolore toracico stabile, due ampi studi hanno verificato se un approccio anatomico (utilizzando in prima istanza la TC coronarica) sia da preferire rispetto a un approccio tradizionale basato sui test funzionali. I risultati sono stati divergenti in quanto lo studio PROMISE...

L’angina o ischemia in presenza di stenosi coronariche non ostruttive (ANOCA/INOCA) include una serie di condizioni cliniche che richiedono strumenti diagnostici avanzati per individuare i vari endotipi che la compongono. La valutazione funzionale invasiva, raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti con sintomi persistenti (classe I, livello di evidenza B) si basa tuttavia su dati limitati e non è scevra di potenziali rischi. Rappresenta quindi...

L’amiloidosi cardiaca da transtiretina (TTR) è una malattia progressiva causata dalla deposizione extracellulare di TTR a livello cardiaco. Può essere di origine ereditaria per variante genetica o, più frequentemente, senile correlata ad alterazione di meccanismi omeostatici (wild-type form -ATTRwt-). La cascata amiloidogenica è simile per le due forme: TTR è una proteina tetramerica prodotta dal fegato, che trasporta la tiroxina e la proteina legante la vitamina A. L’instabilità della molecola provoca dissociazione del tetramero in dimeri e monomeri con la produzione di aggregati insolubili di monomeri con alterato ripiegamento (misfolding) che generano fibrille di amiloide che si depositano...

La terapia con statine è un caposaldo della prevenzione secondaria per ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari. A tale scopo, le statine ad alta intensità sono preferibili a quelle a intensità moderata per la loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo LDL ai valori raccomandati dalle Linee Guida. Tuttavia, le statine ad alta intensità presentano un maggior numero di effetti collaterali che possono indurre il paziente ad abbandonare la terapia. Recentemente, sono stati condotti studi di confronto...

Nell’embolia polmonare a rischio intermedio-alto con impegno emodinamico del ventricolo destro, le Linee Guida raccomandano una terapia anticoagulante, essendo alto il rischio emorragico associato alla fibrinolisi sistemica Tuttavia, oscillando la mortalità tra il 3% e il 15%(2) e il deterioramento clinico tra il 5% e il 18%, appare talora necessario...

È noto che le stenosi ostruttive non-culprit dei pazienti con infarto miocardico possono essere causa di successivi eventi acuti . Non è chiaro se il rischio connesso alla presenza di queste stenosi sia secondario alla severità del restringimento o alle caratteristiche morfologiche che le contraddistinguono come potenziali fonti di...

Non esistono studi randomizzati che abbiano valutato l’outcome dei pazienti con NSTEMI rivascolarizzati con PCI o bypass aortocoronarico (CABG). Gli studi di

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