
Asundexian, un inibitore del fattore XIa, è risultato meno efficace di apixaban nel ridurre gli eventi tromboembolici nello studio OCEANIC AF[1]Piccini JP, Caso V, Connolly SJ, et al. PACIFIC-AF Investigators. Safety of the oral factor XIa inhibitor asundexian compared with apixaban in patients with atrial fibrillation (PACIFIC-AF): a … Continua a leggere. È noto che gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) sono più efficaci nel ridurre gli eventi trombotici rispetto a warfarin se i pazienti sono anticoagulanti-naive (“OACnaive”), cioè non sono mai stati trattati in precedenza con tali farmaci[2]Garcia DA, Lopes RD, Hylek EM. New-onset atrial fibrillation and warfarin initiation: high risk periods and implications for new antithrombotic drugs. Thromb Haemost. 2010;104:1099-1105. … Continua a leggere. Lo scopo di questa analisi pre-specificata è di verificare, nello studio OCEANIC AF (condotto in 1.035 sedi in 38 Paesi), come i DOACs si confrontino con asundexian a seconda del trattamento precedente o meno con anticoagulanti. I pazienti in fibrillazione atriale (AF) sono stati suddivisi in “OAC-naive” o “OAC-experienced” a seconda che, alla randomizzazione, fossero già in trattamento da meno di 6 settimane o da più di 6 settimane con un OAC. I gruppi erano così costituiti: 2.493 (17%) “OAC-naive” (età media 72.6 anni) di cui 1.238 con asundexian e 1.255 con apixaban; 12.317 (83%) “OACexperienced” (età media 74.2 anni), di cui 6.177 con asundexian e 6.140 con apixaban. Come mostra la Figura (pannello in alto), tra i pazienti “OAC-naive”, l’incidenza di stroke-embolismo sistemico è stata dello 0.8% con asundexian versus 0.6% con apixaban (hazard ratio [HR], 1.42; 95%CI, 0.54-3.73), mentre è stata più ampia la differenza a svantaggio di asundexian nei pazienti “OAC-experienced” (asundexian 1.4% versus apixaban 0.3% (HR, 4.66; 95% CI, 2.84-7.65; P for interaction =.03). Il bleeding maggiore (Figura, pannello in basso) è stato significativamente inferiore con asundexian sia nei pazienti “OAC-experienced” (0.2% versus 0.7%, HR, 0.37; 95% CI, 0.20-0.67) che nei pazienti “OAC-naive” (0.2% versus 1%, HR, 0.15; 95% CI, 0.03-0.69, Interaction P value =.29). In conclusione, questa analisi pre-specificata dello studio OCEANIC-AF mostra che il beneficio osservato con apixaban nel ridurre gli eventi trombo-embolici rispetto ad asundexian si manifesta prevalentemente nei pazienti “OAC-experienced”, mentre la riduzione del bleeding maggiore è osservata con asundexian indipendentemente dal trattamento precedente o meno con OAC. La causa di questo differente comportamento osservato nella popolazione studiata in OCEANIC-AF non è noto e merita di essere approfondito.
Bibliografia[+]
| ↑1 | Piccini JP, Caso V, Connolly SJ, et al. PACIFIC-AF Investigators. Safety of the oral factor XIa inhibitor asundexian compared with apixaban in patients with atrial fibrillation (PACIFIC-AF): a multicenter, randomized, double-blind, doubledummy, dose-finding phase 2 study. Lancet. 2022;399:1383-1390. doi:10.1016/S0140-6736(22)00456-1. |
|---|---|
| ↑2 | Garcia DA, Lopes RD, Hylek EM. New-onset atrial fibrillation and warfarin initiation: high risk periods and implications for new antithrombotic drugs. Thromb Haemost. 2010;104:1099-1105. doi:10.1160/TH10-07-0491 |
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