L’amministrazione Biden, in accordo con l’FDA, ha annunciato una iniziativa volta a porre un tetto alla quantità di nicotina contenuta nelle sigarette tradizionali. Questo provvedimento tuttavia non si rivolge, come dovrebbe, ai consumatori più giovani, in quanto solo il 2% dei ragazzi delle medie superiori fuma sigarette tradizionali contro il 14% (dato aggiornato al 2022) che fa uso di sigarette elettroniche: il contenuto di nicotina di queste ultime è cresciuto nel tempo, essendo originariamente dell’1 – 2%, mentre attualmente è del 5%-7%[1] Aaron DG , Wallace CR, Sinha MS: Including E-Cigarettes in the FDA Rule Limiting Nicotine. JAMA 2023 Sep 26;330:1129- 1130. doi:10.1001/jama.2023.14254. doi:10.1001/jama.2023.14254.. Vi è da osservare che in Europa, come nel Regno Unito, il limite è posto al 2%. La diffidenza con cui la comunità scientifica guarda alle sigarette elettroniche dipende dal fatto che molti temono gli effetti negativi associati al loro uso, in particolare la tossicità polmonare, indotta dagli additivi aromatici, dai solventi della nicotina come il glicol-propilene e il glicerolo, oltre ai metalli rilasciati dalla bobina di riscaldamento che determinano infiammazione a livello tracheale e polmonare. Inoltre nell’agosto 2019 è stata descritta una nuova entità clinica correlata al “vaping” soprattutto tra i soggetti giovani, l’EVALI (vaping product use–associated lung injury). In sei mesi sono stati descritti 2.708 casi negli USA di cui 68 fatali. I sintomi sono respiratori (spesso di entità severa causati da una polmonite da sostanze chimiche), gastrointestinali e si possono accompagnare a febbre. Responsabile dell’EVALI è l’acetato di vitamina E, un addensante utilizzato in sigarette elettroniche contenenti nicotina, ma più frequentemente tetraidrocannabinolo. L’eliminazione dell’acetato di vitamina E ha notevolmente ridotto il numero di casi riconosciuti di questa nuova sindrome. Gli effetti cronici sul sistema cardiovascolare e sull’apparato respiratorio non sono noti con certezza a causa del follow-up piuttosto breve. Quale ausilio all’abbandono del fumo di sigarette tradizionali l’evidenza è modesta (l’FDA non ha approvato alcun tipo di sigaretta elettronica a questo scopo), anche se una meta-analisi Cochrane ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto alla terapia farmacologica sostitutiva della nicotina (HR 1.53 [95% CI, 1.21–1.93]. Da un punto di vista di salute pubblica gli estensori del documento sostengono che l’efficacia delle sigarette elettroniche nel favorire l’abbandono del fumo va bilanciata col possibile rischio che i non-fumatori, soprattutto giovani, possano avvicinarsi a questi prodotti ritenuti innocui e successivamente divenire fumatori di sigarette tradizionali.
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Una risposta
BISOGNEREBBE PUBLICIZZARE QUESTI STUDI E STATISTICHE, MOLTI,COMPRESI NON POCHI MEDICI,CONSIDERANO UNA PANACEA L USO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI