Digitoxin in Patients with Heart Failure and Reduced Ejection Fraction.

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Bavendiek U, Großhennig A, Schwab J, et al. for the DIGIT-HF Study Group.

N Engl J Med 2025. Published online August 29, doi:10.1056/NEJMoa2415471.

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Il trattamento dello scompenso (CHF) con glucosidi digitalici è stato effettuato per molti anni, ma è caduto recentemente in disuso per mancanza di dati provenienti da studi randomizzati. La digossina sembrerebbe efficace a basse concentrazioni ematiche, mentre sarebbe dannosa a concentrazioni un tempo ritenute nel range terapeutico[1]Rathore SS, Curtis JP, Wang Y, Bristow MR, Krumholz HM. Association of serum digoxin concentration and outcomes in patients with heart failure. JAMA 2003;289:871-8.. Non è stato effettuato alcun studio recente con digitossina, un glucoside che ha il vantaggio di essere eliminato per via epatoenterica e quindi utilizzabile anche nei pazienti con insufficienza renale. In questo studio internazionale, condotto in 65 centri tedeschi, austriaci o serbi, 1.212 pazienti con CHF (66 anni, la metà circa con cardiopatia ischemica) e classe NYHA III-IV con FE ≤40% oppure in classe NYHA II con FE ≤30% (circa un terzo della casistica) sono stati randomizzati a ricevere digitossina (n=613) a una dose iniziale di 0.07 mg (modificabile a 6 settimane sulla base della concentrazione che doveva essere compresa tra 8 e 18 ng/mL, diminuita a 0.05 mg o aumentata a 0.10 mg se sopra o sotto quel range) oppure a placebo. I pazienti erano trattati secondo Linee Guida (betabloccanti assunti nel 97%, valsartan/neprilisina nel 40%, antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi nel 76% e inibitori SGLT2 nel 20% dei pazienti). L’outcome primario (composito di morte per ogni causa, ospedalizzazione per peggioramento dello scompenso) a un follow-up di 36 mesi si è verificato nel 39.5% del gruppo digitossina e nel 44.1% del gruppo placebo (HR 0.82; 95% CI 0.69-0.98; P=0.03, vedi Figura). La mortalità è stata del 27.2% versus 29.5% (HR 0.86; 95% CI, 0.69-1.07). L’ospedalizzazione per peggioramento dello scompenso si è verificata nel 28.1% del gruppo digitossina e nel 30.4% del gruppo placebo (HR 0.85; 95% CI, 0.69-1.05).

In conclusione, il trattamento con digitossina ha prodotto una riduzione di un endpoint composito di morte per ogni causa e ospedalizzazione per peggioramento dello scompenso in una popolazione di pazienti scompensati a frazione di eiezione ridotta, già trattati secondo le raccomandazioni delle Linee Guida. I risultati dello studio sono importanti, tenuto conto della popolazione studiata, ad alto rischio (mortalità per ogni causa di circa 10% per anno) e dell’NNT pari a 22 per prevenire un evento compreso nell’outcome primario. Una limitazione può essere rappresentata dall’utilizzo nel trial della digitossina, un farmaco con il quale il clinico non ha familiarità, essendo la digossina generalmente più utilizzata come glucoside digitalico.

Bibliografia

Bibliografia
1 Rathore SS, Curtis JP, Wang Y, Bristow MR, Krumholz HM. Association of serum digoxin concentration and outcomes in patients with heart failure. JAMA 2003;289:871-8.

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