Early Intra-Aortic Balloon Support for Heart Failure-Related Cardiogenic Shock. A Randomized Clinical Trial.

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L’utilizzo del contropulsatore aortico (IABP) è controindicato nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS in shock cardiogeno (CS), ma nei pazienti con scompenso cardiaco in shock cardiogeno (HF-CS), destinati a trapianto cardiaco o a impianto di un dispositivo di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) durevole, non ci sono studi randomizzati che ne provino l’utilità o la futilità. Lo studio multicentrico (7 centri italiani, guidati dal gruppo di Niguarda) Altshock-2 ha randomizzato 101 pazienti in HF-CS (età media 60 anni, FE media 19%) candidati a possibile trapianto cardiaco o a impianto LVAD durevole (classificati secondo definizione SCAI: stage B=33 pazienti, stage C=54 pazienti, stage D=13 pazienti) a utilizzo precoce di IABP associato a “standard of care” (gruppo IABP, n=53) o alla sola “standard of care” (gruppo controllo, n=48). L’inserimento di IABP è stato necessario in 6 pazienti del gruppo controllo durante lo studio. Lo studio era basato su un’ipotesi di superiorità di IABP per un endpoint primario composto da sopravvivenza o trapianto cardiaco/LVAD efficace a 60 giorni, con una numerosità di campione stimata in 200 pazienti. Lo studio è stato sospeso per futilità dal DataSafety Monitoring Board dopo un’analisi ad interim predeterminata, dopo l’arruolamento, globale di 101 pazienti. L’endpoint è stato raggiunto in 36 pazienti (81%) nel gruppo IABP e in 36 pazienti (75%) nel gruppo controllo (HR: 0.72; 95% CI: 0.31. 1.68, vedi Figura). Nel gruppo IABP, 21 pazienti (39.6%) hanno ricevuto o un trapianto di cuore (n=9) o LVAD durevole (n=12); nel gruppo controllo 16 (33%) hanno ricevuto o un trapianto di cuore (n=9) o LVAD durevole (n=7). Gli Autori concludono che un utilizzo precoce routinario di IABP non ha aumentato la sopravvivenza o il bridge efficace a trapianto cardiaco/impianto LVAD nei pazienti con scompenso cardiaco complicato da shock cardiogeno.

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