Early prognostic stratification and identification of irreversibly shocked patients despite primary percutaneous coronary intervention.

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I determinanti prognostici nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) e shock cardiogeno (CS) sono tutt’oggi poco definiti e rappresentano l’oggetto del presente studio. Gli Autori hanno analizzato 1.222 pazienti STEMI sottoposti ad angioplastica coronarica primaria (PPCI) in un registro retrospettivo, di cui 7.5% con CS. I pazienti con CS presentavano una mortalità più elevata a 30 giorni rispetto ai pazienti non-CS (33% vs. 3%, p<0.01). I pazienti con CS e una combinazione di età ≥76 anni, STEMI anteriore e un tempo di ischemia >3 ore e 21 minuti erano a maggior rischio di mortalità (a 30 giorni: 85.7%). L’età (OR 1.25; 95% CI 1.05-1.14; p=0,003), il flusso finale TIMI 2-3 (OR 0.06; 95% CI 0.004-0.79; p=0,032) e il tempo di ischemia (OR 1.27; 95% CI 1.001 – 1.61; p=0.049) sono risultati predittori indipendenti di mortalità a 30 giorni. In conclusione, l’età rappresenta un importante fattore prognostico sfavorevole mentre una PCI precoce si correla positivamente con la sopravvivenza. Tuttavia, un sottogruppo di pazienti anziani presenta una prognosi sfavorevole nonostante la rivascolarizzazione.

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