Frailty prevalence, invasive treatment frequency, and in-hospital outcome in patients hospitalized for acute coronary syndrome in Germany (2005-2022): a nationwide registry study.

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La fragilità è ritenuta una variabile di grande rilevanza nel determinare la prognosi del paziente anziano con sindrome coronarica acuta (ACS). Tuttavia, tale caratteristica viene raramente valutata nelle casistiche ACS, anche in quelle dedicate alla popolazione anziana[1]Morici N, De Servi S, De Luca L, et al. Management of acute coronary syndromes in older adults. Eur Heart J. 2022;43:1542–1553.. Lo studio qui succintamente riportato ha verificato la presenza di fragilità nei pazienti ricoverati per ACS in Germania tra gli anni 2005 e 2022 utilizzando i dati dell’Ufficio Federale di Statistica. La presenza di fragilità è stata diagnosticata in base all’Hospital Frailty Risk Score (HFRS), basato sulla presenza di caratteristiche cliniche codificate dall’International Classification of Diseases (ICD). Nel periodo considerato, 5.889.972 pazienti sono stati ricoverati per ACS (età media 69 anni, il 35% composto da donne; con diagnosi di STEMI nel 24%, di NSTEMI nel 39%, di angina instabile nel 35%, con diagnosi indeterminata 2%). La mortalità ospedaliera è stata del 6.2%. È stato riscontrato un basso grado di fragilità nell’85% dei pazienti, un grado intermedio nel 13% e un alto grado nel 2%: nei tre gruppi l’età media era rispettivamente di 67 anni, 76 anni e 78 anni (P<.001). Era diversa anche la mortalità ospedaliera (rispettivamente 4.2%, 16.7% e 19.8%, P<.001) e la durata media della degenza (rispettivamente 5.6, 12.8 e 21.6 giorni, P<.001). La coronarografia è stata eseguita più frequentemente nei pazienti a bassa fragilità (69.5%) rispetto a quelli con fragilità intermedia (54.5%) o alta (46.5%, P<0.001), così come gli interventi di rivascolarizzazione, prevalentemente PCI (nei tre gruppi rispettivamente 52.5%, 47% e 41%, P<.001). Suddividendo i pazienti a seconda del periodo di osservazione (“early period”: 2005-2010 e “late period” 2017-2022), si è osservata una riduzione dei ricoveri per ACS del 17.5%, mentre si è riscontrato un aumento dei pazienti con alta fragilità (dall’1% al 2.5%). La mortalità ospedaliera si è ridotta nel “late period” in confronto all’“early period” nei pazienti a bassa fragilità (dal 5.0% al 3.5%), ma non nei pazienti ad alta fragilità (dal 20.8% al 19.8%). I pazienti anziani (età ≥75 anni) rappresentavano il 38% della popolazione globale. Tra di essi, quelli con fragilità intermedia (22%) o alta (3.3%). erano maggiormente rappresentati che nella intera casistica. Gli autori concludono che circa 1/6 dei pazienti ACS presentano fragilità secondo lo score HFRS. Essi hanno degenze più lunghe e una più elevata mortalità, mentre meno frequentemente ricevono un trattamento invasivo. Questa popolazione, per lo più anziana, è in crescita e il suo trattamento rappresenterà sempre di più un problema clinico da affrontare con studi randomizzati dedicati.

Bibliografia

Bibliografia
1 Morici N, De Servi S, De Luca L, et al. Management of acute coronary syndromes in older adults. Eur Heart J. 2022;43:1542–1553.

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