Novel Prediction Equations for Absolute Risk Assessment of Total Cardiovascular Disease Incorporating Cardiovascular-Kidney-Metabolic Health: A Scientific Statement From the American Heart Association

Un recente consensus statement dell’American Heart Association ^[1]Khan SS, Coresh J, Pencina MJ, et al. Novel Prediction Equations for Absolute Risk Assessment of Total Cardiovascular Disease Incorporating Cardiovascular-Kidney-Metabolic Health: A Scientific … Continua a leggere ha focalizzato l’attenzione sulle relazioni che intercorrono tra malattie metaboliche (in particolare l’obesità e il diabete), nefropatia cronica ed eventi cardiovascolari. Parlare di sindrome cardio-nefro-metabolica (CKM syndrome) significa non solo descrivere gli aspetti clinici di rispettiva influenza di una patologia rispetto all’evoluzione delle altre, ma anche di individuare una base patogenetica comune. Il documento individua 5 stadi di questa sindrome (vedi Figura), partendo dallo stadio 0 in cui non è presente alcun segnale. Nella fase 1 si evidenzia una eccessiva adiposità che comporta una condizione pro-infiammatoria e pro-ossidativa che determina un iniziale danno tissutale e riduce la sensibilità all’insulina. Nella fase 2 si manifestano i disturbi metabolici quali ipetrigliceridemia, ipertensione, diabete e compare un iniziale danno renale. La fase 3 è caratterizzata da malattia cardiovascolare subclinica, per la presenza di un rischio elevato associato ad una nefropatia talora avanzata. La fase 4 mostra una sindrome CKM conclamata per la presenza di eventi cardiovascolari^[2]Khan SS, Coresh J, Pencina MJ, et al. Novel Prediction Equations for Absolute Risk Assessment of Total Cardiovascular Disease Incorporating Cardiovascular-Kidney-Metabolic Health: A Scientific … Continua a leggere. È evidente che il primum movens degli eventi è il peso eccessivo e di conseguenza l’insulinoresistenza. La prevenzione assume un ruolo essenziale e, quando lo stile di vita da solo non riesce a prevenire l’insorgere della sindrome, l’utilizzo di farmaci quali gli inibitori SGLT-2 e gli agonisti del recettore GLP-1 possono trovare utile indicazione. È infatti importante considerare che la stadiazione della sindrome CKM è bidirezionale e permette il ritorno addirittura allo stadio 0 se vengono messi in atto gli opportuni stili di vita e, quando necessari, i presidi farmacologici.

Esistono ancora gap conoscitivi sui “link” che correlano le varie patologie d’organo. Ad esempio se è ben noto che l’infiammazione, con la dislipidemia, comporta l’innescarsi del processo aterosclerotico, meno noti sono i meccanismi che correlano la sindrome CKM allo sviluppo di scompenso cardiaco e alla comparsa di aritmie, così come poco chiara è la connessione con eventuali fattori genetici. Un recente articolo di JAMA^[3]Aggarwal R, Ostrominski JW, Vaduganathan M. Prevalence of Cardiovascular-Kidney-Metabolic Syndrome Stages in US Adults, 2011-2020. JAMA Published Online: May 8, 2024. doi:10.1001/jama.2024.6892., ha utilizzato la survey NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey; 2011-March 2020), che include un campione di individui rappresentativo della popolazione nordamericana. L’età media dei 10.762 soggetti arruolati era 47.3 anni e il 52% era di sesso femminile. Di questi, il 10.6% erano in stadio 0, 25.9% in stadio 1, 49% in stadio 2, 5.4% in stadio 3 e 9.2% in stadio 4^[4]Aggarwal R, Ostrominski JW, Vaduganathan M. Prevalence of Cardiovascular-Kidney-Metabolic Syndrome Stages in US Adults, 2011-2020. JAMA Published Online: May 8, 2024. doi:10.1001/jama.2024.6892.. Tali percentuali non modificavano nel corso degli anni (Figura 2). La frequenza degli stadi avanzati (3 e 4) aumentava con l’età (55% negli individui di età >65 anni) soprattutto nei soggetti di colore, ma anche negli individui con età compresa tra 20 e 44 anni; l’appartenenza al gruppo 0 veniva osservata solo nel 18.2% dei casi. Questi dati mostrano come la sindrome cardio-nefro-metabolica sia molto diffusa nella popolazione nordamericana, rappresentando una problematica non trascurabile di salute pubblica.