Diagnostica per immagini

Quale la causa dell’infarto a coronarie indenni da lesioni ostruttive? Cosa ci possono insegnare l’OCT e la risonanza magnetica cardiaca.

Una diagnosi di infarto miocardico in assenza di lesioni ostruttive coronariche (MINOCA) viene posta in pazienti, soprattutto di sesso femminile, con percentuali variabili tra il 6% e il 15% di tutti gli infarti. Il quadro clinico non è sempre chiaro e può essere confuso con condizioni che non hanno una causa ischemica, come le miocarditi.

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Peak white blood cell count, infarct size and myocardial salvage in patients with reperfused ST-elevation myocardial infarction: a cardiac magnetic resonance study

Il “myocardial salvage” (o “area a rischio” [AAR], ossia la proporzione di miocardio ischemico che non va incontro a necrosi dopo riperfusione coronarica) e l’“infarct size” (IS) rappresentano due fattori derivati dalla risonanza magnetica cardiaca di notevole importanza nella stratificazione prognostica dei pazienti con infarto miocardico (MI).

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Quanti pazienti guariti da COVID-19 presentano alterazioni cardiache alla risonanza magnetica e quali sono le correlazioni con l’infezione?

In pazienti affetti da COVID-19 è stata segnalata l’insorgenza di complicanze cardiovascolari acute, anche in pazienti precedentemente non affetti da patologie cardiache. Inoltre, un incremento patologico di troponina (hsTN) indicativo di “myocardial injury” si verifica frequentemente. Le cause possono essere diverse, dalla rottura di placca coronarica su base infiammatoria con successiva trombosi, “stress” miocardico da elevata portata circolatoria, endotelite sistemica, sino a una miocardite fulminante, ritenuta responsabile dell’exitus in circa il 7% dei casi letali. Inoltre, è stata dimostrata un’infiltrazione a livello miocardico di cellule infiammatorie mononucleari interstiziali.

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