Il riscontro di elevata reattività piastrinica residua (HRPR) nonostante trattamento con i potenti inibitori del recettore P2Y12 (ticagrelor e prasugrel) si verifica in una percentuale non trascurabile di pazienti. Nel presente studio di cross-over, gli Autori hanno confrontato il grado di inibizione piastrinica nei pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a rivascolarizzazione percutanea e trattati con ticagrelor e prasugrel. L’aggregazione piastrinica è stata valutata mediante Multiplate dopo 30-90 giorni di terapia con ASA e ticagrelor e 15 giorni dopo l’inizio del trattamento con prasugrel. Gli Autori hanno analizzato 105 pazienti (82% uomini, età media di 61.6 ± 7.8 anni) dimostrando che la reattività piastrinica media non è significativamente differente tra i due regimi antipiastrinici, così come la prevalenza di HRPR (8.6 vs 12.3%, P=0.50). Inoltre, lo “switch” tra i due antiaggreganti piastrinici è sicuro e ben tollerato, determinando un’inibizione dell’aggregazione piastrinica in oltre il 95% dei pazienti (solo il 3.8% della popolazione ha mostrato una risposta inefficace a entrambi i trattamenti farmacologici).
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