La cardiomiopatia ipertrofica (HCM) è una cardiopatia relativamente frequente, con un decorso privo di complicanze nella maggior parte dei pazienti, soprattutto in assenza di ostruzione all’efflusso. Tuttavia, anche nei pazienti a rischio, la prognosi è nettamente migliorata nel corso degli ultimi 20 anni, grazie ai notevoli sviluppi nella prevenzione e trattamento delle complicanze che affliggono alcuni pazienti con questa condizione: la morte improvvisa si è notevolmente ridotta con l’uso in profilassi dei defibrillatori impiantabili nei pazienti a rischio (Tabella); la miectomia chirurgica si è dimostrata efficace nel trattamento dello scompenso cardiaco in presenza di importante ostruzione all’efflusso; l’uso degli anticoagulanti e il ricorso alla ablazione sia trans-catetere che chirurgica hanno ridotto gli accessi e le conseguenza della fibrillazione atriale. Queste innovazioni hanno ridotto la mortalità legata a questa patologia (6%-anno nelle prime descrizioni) allo 0.5%-anno, simile a quella della popolazione generale.
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