L’utilizzo di sistemi di supporto meccanico del circolo in pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTE-ACS), sottoposti a rivascolarizzazione percutanea (PCI) ad alto rischio, non è un’evenienza infrequente nella pratica clinica. In questo lavoro, gli Autori, hanno analizzato l’impatto dell’utilizzo dell’ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation) su outcome clinici a un 1 in 29 pazienti con NSTE-ACS, sottoposti a PCI (età media 68 anni, 70% uomini) ed esclusi dalla rivascolarizzazione chirurgica. La PCI è stata effettuata con successo nel 97.4% dei casi, con un basso Syntax Score residuo (9.0 ±6.9). L’ incidenza di MACCE (Major Adverse Cardiac and Cerebrovascular Events), durante l’ospedalizzazione, è stato di 6.9% mentre a 1 anno pari a 10.3%. Tuttavia, il 72.2% dei pazienti ha presentato un sanguinamento maggiore (BARC 3). In conclusione, l’ECMO può rappresentare un’opzione valida in pazienti selezionati con NSTE-ACS sottoposti ad “high-risk” PCI, tenendo in considerazione, tuttavia, un aumentato rischio di complicanze emorragiche.
Accedi per leggere tutto l'articolo
Inserisci i dati del tuo account su Cardiotalk per accedere e leggere tutto il contenuto dell'articolo.
Se non hai un account, clicca sul pulsante registrati e verrai reindirizzato al portale Cardiotalk per la registrazione.