Stefano De Servi

Riserva frazionale di flusso coronarico (FFR) misurata mediante optical coherence tomography (OCT): è capace di predire gli eventi avversi cardiovascolari?

L’OCT è una tecnica di imaging intravascolare che permette una valutazione anatomica dei vasi coronarici. Osservazioni recenti hanno suggerito un’applicazione di questa metodica anche per la valutazione fisiopatologica delle stenosi coronariche (OCT-FFR), utilizzando equazioni di dinamica dei fluidi, sulla base di una correlazione con la FFR determinata con la guidina pressoria. Non ci sono ancora dati, tuttavia sulla capacità di questa tecnica di predire successivi eventi avversi cardiovascolari.

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Effects of different exercise types on quality of life for patients with atrial fibrillation: a systematic review and meta-analysis.

L’impatto dei diversi tipi di esercizio fisico sulla qualità di vita (HRQoL) e la capacità di esercizio nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) rimane poco definito e rappresenta l’oggetto della presente revisione sistematica e meta-analisi (n=12 studi, 670 pazienti). Gli interventi di esercizio consistevano in esercizio aerobico, interval training aerobico (AIT), Qigong, yoga e riabilitazione cardiaca (CR) basata sull’esercizio.

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Aneurisma dissecante dell’aorta ascendente: qual è la mortalità?

La mortalità dell’aneurisma dissecante dell’aorta ascendente di tipo A è tuttora elevata (soprattutto nelle prime 24 ore) nonostante i progressi degli ultimi anni nel trattamento chirurgico o endovascolare. Benché la maggior parte dei pazienti venga trattata in urgenza alcuni pazienti non vengono operati rapidamente soprattutto quando sia presente uno stato di ipotensione o shock o perché decedono prima dell’intervento.

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Storia naturale dell’aneurisma dell’aorta ascendente: quando intervenire?

Poiché ci sono pochi dati sulla storia naturale dei pazienti con aneurisma dell’aorta ascendente (AA), esiste molta incertezza sul timing dell’intervento. Inoltre non ci sono studi randomizzati che guidino il clinico nel porre l’indicazione chirurgica, individuando cioé il momento in cui il rischio di dissezione (AD) conseguente alla dilatazione del vaso superi il rischio operatorio.

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Aneurisma dissecante di tipo B non complicato: come trattarlo?

Un aneurisma dissecante di tipo B (ADB) è una patologia che riguarda 3 pazienti su 100.000 persone e nel 60% dei casi decorre senza complicanze. In questi casi rimane incertezza sul trattamento, se ci si debba affidare all’osservazione ed alla sola terapia medica oppure utilizzare tecniche endovascolari (TEVAR).

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Electrocardiogram findings worthy of vigilance. A rare and fatal disease

Un paziente di circa 20 anni, senza antecedenti cardiologici di rilievo, giunge in Pronto Soccorso (PS) per dolore toracico e dispnea riferendo, inoltre, cardiopalmo e sintomi delle prime vie respiratorie occorsi circa 3 giorni prima. I parametri vitali sono nella norma eccetto per una saturazione dell’ossigeno pari a 89% in aria ambiente. Il paziente presenta una perdita di conoscenza circa 20 minuti dopo con ipotensione arteriosa (67/43 mmHg). L’ECG all’arrivo in PS e quello dopo la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione sono mostrati nelle figure A e B.

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Riduzione di eventi cardiovascolari con le statine: è tempo di una analisi “revisionista”?

Le statine sono un caposaldo importante della prevenzione primaria e secondaria delle vasculopatie su base aterosclerotica. Le meta-analisi della Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) collaboration hanno mostrato una relazione logaritmico/lineare tra riduzione di colesterolo LDL e diminuzione del rischio relativo (RRR) degli eventi cardiovascolari. Una riduzione di colesterolo LDL di 38.7 mg/Dl comporta una diminuzione del 21% degli eventi vascolari maggiori e del 10% della mortalità per ogni causa. Tuttavia, queste analisi si riferiscono a endpoint compositi che spesso includono componenti soggettive, quali la necessità di rivascolarizzazione. Inoltre, riportare i dati come RRR e non fornire contestualmente anche la riduzione del rischio assoluto (ARR) non esprime compiutamente la portata clinica dell’intervento farmacologico.

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