L’impatto del danno miocardico (espresso dall’aumento dei valori di troponina ad alta sensibilità, hsTn) nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 è ancora controverso e meta-analisi che riassumano le evidenze disponibili sono molto utili a questo proposito. In questo studio gli Autori hanno analizzato 722 pazienti inclusi in studi osservazionali (individual patient data). All’analisi di regressione multivariata, l’età, il sesso maschile, la disfunzione renale moderato-severa e il rapporto PaO2/FiO2 (partial pressure arterial oxygen/ fraction of inspired oxygen) più basso sono risultati predittori indipendenti di mortalità a 14 giorni. Un aumento lineare dell’Hazard Ratio (HR) è stato associato a valori decrementali di PaO2/FiO2 al di sotto della soglia di normalità, mentre la curva di HR per valori crescenti di hsTn è risultata piatta e con ampi intervalli di confidenza. In conclusione, valori elevati di hsTn non sono risultati predittori indipendenti di sopravvivenza, rispetto ai parametri di funzionalità respiratoria nei pazienti ospedalizzati con COVID-19.
Accedi per leggere tutto l'articolo
Inserisci i dati del tuo account su Cardiotalk per accedere e leggere tutto il contenuto dell'articolo.
Se non hai un account, clicca sul pulsante registrati e verrai reindirizzato al portale Cardiotalk per la registrazione.