Stefano De Servi

The year in cardiovascular medicine 2022: the top 10 papers in arrhythmias

The year in cardiovascular medicine 2022: the top 10 papers in arrhythmias.
1. Zeppenfeld K, Tfelt-Hansen J, de Riva M, Winkel BG, Behr ER, Blom NA, et al. 2022 ESC guidelines for the management of patients with ventricular arrhythmias and the prevention of sudden cardiac death.
Eur Heart J 2022;43:3997–4126. https://doi.org/10.1093/ eurheartj/ehac262 This document presents an update of the 2015 ESC Guidelines for the management of patients with ventricular arrhythmias and the prevention of sudden cardiac death.

2. Marrouche NF, Wazni O, McGann C, Greene T, Dean JM, Dagher L, et al. Effect of MRI-guided fibrosis ablation vs conventional catheter ablation on atrial arrhythmia recurrence in patients with persistent atrial fibrillation: the
DECAAF II randomized clinical trial.
JAMA 2022;327:2296–2305. https://doi.org/10.1001/jama.2022.8831
Among patients with persistent atrial fibrillation (AF), MRI-guided fibrosis ablation plus pulmonary veins isolation (PVI), compared with PVI catheter ablation only, resulted in no significant difference in atrial arrhythmia
recurrence. Findings do not support the use of MRI-guided fibrosis ablation for the treatment of persistent AF.

3. 3. Cerrone M, Marrón-Liñares GM, van Opbergen CJM, Costa S, Bourfiss M, Pérez-Hernández M, et al. Role of plakophilin-2 expression on exercise-related progression of arrhythmogenic right ventricular cardiomyopathy: a translational study. Eur Heart J 2022;43:1251–1264. https://
doi.org/10.1093/eurheartj/ehab772 We speculate that exercise challenges a
cardiomyocyte “desmosomal reserve” which, if impaired genetically (e.g., PKP2 loss), accelerates progression of cardiomyopathy.

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Palpitations and Shortness of Breath-Just a “Bump in the Road” or Something More?

Questo ECG a tre derivazioni (pannello A) è di una paziente di 60 anni, senza antecedenti cardiologici di rilievo, che si presentava all’attenzione medica per dispnea ingravescente e cardiopalmo. Il pannello B mostra l’ECG a 12 derivazioni dopo carico di amiodarone per via endovenosa. Come interpretereste i risultati iniziali dell’ECG a 3 derivazioni e di quello a 12 derivazioni dopo aver ricevuto carico di amiodarone?

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Effect of acute corticosteroids on conduction defects after transcatheter aortic valve implantation: the CORTAVI study.

Le anomalie della conduzione elettrica sono complicanze frequenti nei pazienti sottoposti a impianto transcatetere di bioprotesi aortica (TAVI). Sebbene il processo infiammatorio locale e l’edema svolgano un ruolo nello sviluppo dei disturbi elettrici, il potenziale effetto protettivo dei corticosteroidi sui disturbi di conduzione dopo TAVI rimane sconosciuto. In questo studio retrospettivo (n=96 pazienti TAVI), 32 pazienti (34%) hanno ricevuto prednisone orale 50 mg per 5 giorni dopo la TAVI. Non sono state osservate differenze nelle caratteristiche cliniche o procedurali tra i pazienti esposti al trattamento con glucocorticoidi rispetto a quelli non esposti. L’incidenza di impianto di Pacemaker (PM) durante il ricovero è risultata comparabile tra i due gruppi (12% vs 17%, p=0.76), così come l’incidenza di blocco atrioventricolare (9% vs 9%, p=0.89), blocco di branca destra (6% vs 11%, p=0.71) e blocco di branca sinistra (34% vs 31%, p=0.9). A 2 anni dalla TAVI, nessuno dei pazienti è stato sottoposto a impianto di PM o ha presentato aritmie gravi. In conclusione, il trattamento con prednisone orale non sembra ridurre significativamente l’incidenza di disturbi elettrici richiedenti l’impianto di PM dopo la TAVI.

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Predictors of Bail-out stenting in patients with small vessel disease treated with drug-coated balloon percutaneous coronary intervention

Background: Drug-coated balloons (DCBs) have shown comparable results with drugeluting stents in small vessel disease (SVD) percutaneous coronary intervention (PCI) in terms of target vessel revascularization and a reduced incidence of myocardial infarction. However, the relatively high rate of bail-out stenting (BOS) still represents a major drawback of DCB PCI.

Aims: The aim of the study was to investigate the clinical, anatomic, and procedural features predictive of BOS after DCB PCI in SVD.

Methods: We included all consecutive patients undergoing PCI at our institution between January 2020 and May 2022 who were treated with DCB PCI of a de novo lesion in a coronary vessel with a reference vessel diameter (RVD) between 2.0 and 2.5 mm. Angiographic success was defined as a residual stenosis <30% without flow-limiting dissection. Patients who did not meet these criteria underwent BOS.

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Ischemia miocardica in assenza di coronaropatia ostruttiva (INOCA): i dati dello studio ISCHEMIA

I pazienti con ischemia miocardica documentata e assenza di coronaropatia ostruttiva significativa (INOCA), sono di frequente riscontro nella pratica clinica. Essi hanno un rischio di mortalità a 10 anni del 13% rispetto al 2.8% dei soggetti asintomatici di pari età. Non è noto, tuttavia, quale sia in questi pazienti la relazione tra severità dell’ischemia riscontrata ed estensione e grado della eventuale malattia coronarica aterosclerotica presente.

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Stent ricoperti di titanio-ossido nitrico: una alternativa agli stent a rilascio di farmaco?

Gli stent a maglie molto sottili di cobalto cromo ricoperti di titanio che espongono ossido nitrico verso il lume vasale (TiNO coated) – noti anche come “stent bioattivi”- mostrano una più rapida endotelizzazione rispetto agli stent medicati a rilascio di everolimus (EES) e si sono dimostrati “non-inferiori” rispetto a questi ultimi in uno studio con un follow-up di 12 mesi in pazienti con sindrome coronarica acuta. I risultati clinici a lungo termine non sono tuttavia noti.

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Infiammazione del tessuto adiposo pericoronarico: significato della sua individuazione alla TC coronarica

L’infiammazione svolge un ruolo rilevante nella formazione della placca aterosclerotica e nei processi che portano alla instabilizzazione e rottura, substrato fisiopatologico delle sindromi coronariche acute (ACS – 1). L’infiammazione può cambiare le caratteristiche del tessuto adiposo circostante, che sono individuate dalla CT coronarica (CTA) come modificazione del grado di attenuazione (riduzione dei valori densitometrici) del grasso perivascolare che presenta valori meno negativi di unità Hounsfield [HU] (più vicini a -30 HU), rispetto a quello lipidico che è invece caratterizzato da valori HU più negativi (vicini a -190 HU).

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Rischio di bleeding e TAVI

La terapia antitrombotica abitualmente utilizzata dopo TAVI in pazienti senza indicazione ad anticoagulante è stata la doppia terapia antipiastrinica (DAPT), riflettendo lo schema terapeutico applicato alla PCI. Questa scelta è stata recentemente messa in discussione in quanto aumenta il rischio di bleeding senza offrire una maggiore protezione ischemica rispetto a una terapia antipiastrinica singola, come dimostrato dallo studio ARTE (Aspirin Versus Aspirin þlus Clopidogrel Following Transcatheter Aortic Valve Implantation). Analoghi risultati sono stati ottenuti nello studio POPularTAVI. La “dual-pathway inhibition”, un’associazione di anticoagulante e antipiastrinico, non ha dato risultati clinici apprezzabili, in quanto lo studio GALILEO ha mostrato come tale strategia terapeutica, benchè capace di ridurre la trombosi dei lembi valvolari protesici (un effetto peraltro di incerto significato clinico), si associ a un maggior rischio di un endpoint composito di morte e complicanze tromboemboliche, aumentando in modo non significativo anche il rischio di bleeding. Un beneficio clinico della “dual pathway inhibition” non è stato mostrato in altri due studi con finalità simili, l’ATLANTIS.

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Mitral annular calcification as a predictor of stroke in the multiethnic study of atherosclerosis.

La calcificazione dell’annulus mitralico (MAC) è associata a un aumento del rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare. Tuttavia, l’impatto della MAC sull’insorgenza di eventi cerebrovascolari rimane sconosciuto e rappresenta l’obiettivo del presente studio, che ha incluso 6.814 pazienti arruolati in studi multietnici sull’aterosclerosi, sottoposti a tomografia computerizzata (TC) cardiaca. Complessivamente, il 9% dei partecipanti presentava MAC al basale. A un follow-up di 15 anni, si sono verificati 304 ictus (di cui il 79% erano ischemici). Dopo l’aggiustamento per multipli fattori clinici, la MAC al basale è risultata associata a un aumento del rischio di ictus (hazard ratio [HR]: 1.68; intervallo di confidenza [CI] al 95%: 1.22-2.30; P=0.0013). Con l’inclusione di fibrillazione/flutter atriale e delle dimensioni dell’atrio sinistro nel modello multivariato finale, la MAC si è confermata predittore indipendente di ictus (HR: 1.93; 95% CI: 1.22-3.05; P<0.005) e di ictus ischemico (HR: 2.03; 95% CI: 1.24-3.31; P<0.005). In conclusione, la MAC è un predittore indipendente di rischio di ictus a lungo termine, in aggiunta ai fattori di rischio cardiovascolare convenzionali e alla fibrillazione atriale.

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Long-Term Outcome of Drug-Coated Balloon vs Drug-Eluting Stent for Small Coronary Vessels: PICCOLETO-II 3-Year Follow-Up.

Background: Native vessel coronary artery disease represents 1 of the most attractive fields of application for drug-coated balloons (DCBs). To date, several devices have been compared with drug-eluting stents (DESs) in this setting with different outcomes.

Objectives: The authors sought to compare the short- and long-term performance of the paclitaxel DCB with the everolimus-eluting stent in patients with de novo lesions in small coronary vessel disease.

Methods: PICCOLETO II (Drug Eluting Balloon Efficacy for Small Coronary Vessel Disease Treatment) was an academic, international, investigator-driven, multicenter, open-label randomized clinical trial in which patients were allocated to a DCB (n=118) or DES (n=114). We previously reported the superiority of DCBs regarding in-lesion late lumen loss at 6 months. Herein we report the final 3-year clinical follow-up with the occurrence of major adverse cardiac events (MACEs), a composite of cardiac death, nonfatal myocardial infarction, target lesion revascularization, and its individual components. Results: The 3-year clinical follow-up (median 1,101 days; IQR: 1,055-1,146 days) was available for 102 patients allocated to DCB and 101 to DES treatment. The cumulative rate of all-cause death (4% vs 3.9%; P=0.98), cardiac death (1% vs 1.9%; P=0.56), myocardial infarction (6.9% vs 2%; P=0.14), and target lesion revascularization (14.8% vs 8.8%; P=0.18) did not significantly differ between DCBs and DESs. MACEs and acute vessel occlusion occurred more frequently in the DES group (20.8% vs 10.8% [P=0.046] and 4% vs 0% [P= 0.042], respectively).

Conclusions: The long-term clinical follow-up of the PICCOLETO II randomized clinical trial shows a higher risk of MACEs in patients with de novo lesions in small vessel disease when they are treated with the current-generation DES compared with the new-generation paclitaxel DCB. (Drug Eluting Balloon Efficacy for Small Coronary Vessel Disease Treatment [PICCOLETO II].

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