Stefano De Servi

Mendelian randomization for cardiovascular diseases: principles and applications.
Susanna C Larsson, Adam S Butterworth, Stephen Burgess.

L’identificazione dei fattori di rischio causali e dei trattamenti efficaci per prevenire le patologie cardiovascolari è fondamentale per la salute pubblica e dei singoli individui. Benché i trial randomizzati siano indubbiamente il gold standard per stabilire un nesso di causa-effetto tra un fenomeno e i suoi potenziali fattori patogenetici, tuttavia questi trial sono lunghi e costosi. Gli studi di associazione su larga scala dell’intero genoma (large-scale genome-wide association studies -GWAS-) ci hanno permesso nell’ultima decade di associare…

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The year in cardiovascular medicine 2024: the top 10 papers in heart failure.

The year in cardiovascular medicine 2024: the top 10 papers in heart failure. Solomon SD, McMurray JJV, Vaduga,et al.Finerenone in heart failure with mildly reduced or preserved ejection fraction.
N Engl J Med 2024;391:1475–85.
Nei pazienti con scompenso cardiaco a FE moderatamente depressa o conservata, finerenone ha ridotto rispetto al placebo un endpoint composito di morte per causa cardiovascolare ed eventi correlati a peggioramento dello scompenso.

Kosiborod MN, Petrie MC, Borlaug BA, et al. Semaglutide in patients with obesity-related heart failure and type 2 diabetes. N Engl J Med 2024;390:1394–407.
Nei pazienti obesi con diabete di tipo 2 e con scompenso a FE conservata, la semaglutide ha ridotto significativamente, rispetto al placebo a 1 anno di follow-up, il peso, i sintomi e le limitazioni fisiche correlate allo scompenso.

Packer M, Zile MR, Kramer CM, et al. Tirzepatide for heart failure with preserved ejection fraction and obesity. N Engl J Med 2024. Online ahead of print.
Nei pazienti obesi con scompenso a FE conservata, tirzepatide ha ridotto rispetto al placebo un endpoint composito di morte cardiovascolare e peggioramento dello scompenso, migliorando lo stato di salute.

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Un flusso coronarico lento può predireuna disfunzione del microcircolo nei pazienti con ischemia miocardica in assenza di lesioni coronariche significativamente ostruttive?

I pazienti con evidenza di ischemia miocardica in assenza di lesioni epicardiche ostruttive (INOCA) hanno una alterazione della funzione microcircolatoria (CMD), oppure una propensione allo spasmo coronarico. Tra i criteri diagnostici, il documento di consenso del gruppo COVADIS indica la presenza di una ridotta riserva coronarica (CFR), la dimostrazione di uno spasmo microvascolare o un aumento delle resistenze microcircolatorie (tutti parametri che necessitano di uno studio invasivo), oppure la presenza di un flusso lento (“slow flow”) alla coronarografia, cioè un “TIMI frame count” 25, un parametro semplice da calcolare sulla base dei fotogrammi angiografici e che non richiede…

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Studio funzionale del circolo coronarico in pazienti ANOCA: non sempre “less is more”.

Circa la metà dei pazienti sottoposti a coronarografia invasiva per angina stabile, non presentano stenosi emodinamicamente significative (ANOCA). . La patogenesi dei sintomi risiede o in una vasomotricità aumentata a livello dei vasi epicardici o in una disfunzione microcircolatoria. Le Linee Guida raccomandano di eseguire, in questi pazienti, uno studio funzionale utilizzando sia l’adenosina, per indagare la riserva coronarica, sia…

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Acidi grassi OMEGA 3 in prevenzione secondaria: nuove informazioni dallo studio RESPECT-EPA.

Le statine rappresentano un caposaldo della terapia medica nei pazienti con malattia coronarica (CAD). Non é chiaro se |’associazione di acidi grassi omega 3 possa ulteriormente ridurre il rischio di eventi ischemici in popolazioni con CAD gia trattate efficacemente con statine. I dati degli studi condotti al riguardo (REDUCE- IT e STRENGTH) appaiono contrastanti. Dati epidemiologici mostrano come bassi livelli ematici di acidi grassi poli-insaturi omega 3 e in particolare di un basso rapporto tra acido eicosapentanoico e acido arachidonico (EPA/ AA) si associno a una aumentato rischio di eventi cardiovascolari…

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Terapia ablativa della fibrillazione atriale: clinicamente importante 0 effetto placebo?

L’isolamento delle vene polmonari (PVI) é la tecnica di ablazione standard per il trattamento della fibrillazione atriale (AF), e ha una classe di raccomandazione nelle Linee Guida nel caso di fallimento della terapia farmacologica o quando essa non viene tollerata. . Tuttavia, non ci sono trial che abbiano paragonato tale tipologia di trattamento invasivo con una procedura “sham” che smascheri un eventuale effetto placebo…

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