Stefano De Servi

Coronary calcified nodules versus nonnodular coronary calcifications: a systematic review and meta-analysis

Il ruolo della rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI) nelle lesioni coronariche marcatamente calcifiche è oggetto di dibattito. Il nodulo coronarico calcifico (CN) si riferisce a una calcificazione coronarica eccentrica e sporgente all’interno del lume del vaso. In questa revisione sistematica della letteratura e meta-analisi (5 studi, n=1.456 pazienti), gli autori hanno analizzato …

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Occlusion of the infarct-related coronary artery presenting as acute coronary syndrome with and without ST-elevation: impact of inflammation and outcomes in a real-world prospective cohort

In questa sottoanalisi tratta dal registro multicentrico prospettico SPUM-ACS che ha raccolto 4.787 pazienti con sindrome coronarica acuta (sia STEMI che NSTEMI) in quattro centri di terzo livello in Svizzera, abbiamo analizzato l’incidenza e l’impatto prognostico dell’occlusione coronarica acuta totale (definita come flusso TIMI 0 all’angiografia) senza evidenza all’ECG di sopraslivellamento del tratto ST nei pazienti con NSTEMI. Comunemente, circa il 20-30% dei pazienti che si presentano con sindrome coronarica acuta hanno un’occlusione completa della coronaria culprit, ma non presentano tratto ST-T sopraslivellato e quindi non vengono indirizzati tempestivamente in sala di emodinamica per un trattamento precoce…

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ABLAZIONE DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE: RIDUCE LA MORTALITÀ A DISTANZA?

La fibrillazione atriale (AF) è una aritmia di riscontro molto frequente nella popolazione generale, con un ruolo patogenetico non solo nello stroke, ma anche nello scompenso cardiaco e nello sviluppo di demenza. L’ablazione si è dimostrata superiore rispetto alla terapia medica nel controllo dei sintomi e nel miglioramento della qualità di vita , riducendo anche la mortalità e le riospedalizzazioni nei pazienti con scompenso…

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ASA da sola o doppia terapia antiaggregante nei pazienti con stroke ischemico?

I pazienti che presentano un “transient ischemic attack” (TIA) o uno stroke minore (definito in base a uno score ≤3 sulla scala National Institutes of Health Stroke Scale-NIHSS-) hanno una probabilità del 5/10% di avere un nuovo stroke entro 90 giorni; le Linee Guida raccomandano in questi pazienti una doppia terapia antipiastrinica (DAPT), quando essa può essere instaurata entro 24 ore dall’evento…

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Potassium intake: the Cinderella electrolyte

Le Linee Guida non pongono un tetto all’intake giornaliero di potassio tranne che nei pazienti in stadio 3 e 4 di nefropatia cronica in cui le raccomandazioni del Kidney Disease Improving Global Outcomes (KDIGO) indicano 2–4 g/die senza restrizioni per pazienti negli stadi precedenti…

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Quando trasfondere il paziente anemico con infarto miocardico?

Non è ancora chiaro quale sia la strategia migliore da adottare nei pazienti anemici con infarto miocardico (MI), se cioè trasfondere liberamente al di sotto di una soglia di 10 g/dl di emoglobina, per migliorare il trasporto di ossigeno ai tessuti, oppure seguire una strategia più restrittiva ponendo a 8 g/dl la soglia di trasfusione onde evitare alcune complicanze connesse a un ampio uso di trasfusioni, che possono dipendere dalla maggiore viscosità del sangue e a infiammazione. Gli studi, spesso di piccole dimensioni, hanno dato risultati contrastanti…

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