Stefano De Servi

Vitamin k2 in managing nocturnal leg cramps.A randomized clinical trial

I crampi notturni sono un disturbo molto frequente e fastidioso, per il quale non esiste una terapia specifica. Il chinino risulta efficace, ma non è più disponibile per i suoi gravi effetti collaterali(2). La vitamina K2 si è rivelata efficace in uno studio eseguito in pazienti in dialisi(3), ma non vi sono studi controllati nella popolazione generale che ne supportino l’utilizzo. La Vitamina K2 è una vitamina liposolubile, capace di attivare molte proteine vitamina-K dipendenti. Oltre al suo noto ruolo nella coagulazione, è coinvolta…

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Rates of Sudden Death After Myocardial Infarction Insights From the VALIANT and PARADISE-MI Trials

Il PARADISE-MI è uno studio randomizzato, controllato in doppio cieco, di confronto tra sacubitril/valsartan e ramipril dopo un infarto acuto del miocardio. Tra dicembre 2016 e il marzo 2020, sono stati arruolati pazienti con una FE ≤40%, segni clinici o radiografici di congestione polmonare e almeno 1 fattore di rischio (età ≤70 anni, GFR <60 ml/min, diabete, pregresso infarto miocardico (AMI), fibrillazione atriale, FE <30%, Killip class III/IV o STEMI non riperfuso). I pazienti inclusi in questo studio (n = 5.661) sono stati confrontati con una coorte PARADISE-MI–like” dello studio VALIANT (n = 9.617), condotto tra il dicembre 1998 e il giugno 2001 e che aveva confrontato...

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Valutazione del risultato finale della riparazione mitralica percutanea: basarsi sull’imaging o sulla misurazione della pressione atriale sinistra?

È stato dimostrato che l’intervento di riparazione percutanea  della  valvola  mitrale  (TEER),  per  il trattamento  dell’insufficienza  mitralica  (IM),  è efficace e sicuro. Tuttavia, il problema maggiore da risolvere consiste nell’esatta individuazione dei pazienti che possono migliorare l’outcome dopo  l’intervento…

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Litotripsia intravascolare coronarica per le lesioni calcifiche: meglio dell’aterectomia rotazionale?

Le procedure di PCI sono divenute progressi- vamente    più    complesse    con    l’aumentare dell’abilità   e   dell’esperienza   degli   operatori e   il   crescente   numero   di   pazienti   anziani sottoposti a rivascolarizzazione percutanea. La complessità delle lesioni trattate e la tipologia dei  pazienti  ha  determinato  la  necessità  di trattamento  di  vasi  calcifici.  Tradizionalmente le   stenosi   calcifiche   venivano   sottoposte   a…

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Complessità della coronaropatia nel paziente multivasale: PCI o bypass aortocoronarico?

La   complessità   delle   lesioni   coronariche   è comunemente valutata utilizzando il Syntax score derivato dai dati angiografici, e le Linee Guida raccomandano l’esecuzione di PCI nei pazienti multivasali  nei  quali  la  coronaropatia  è  meno complessa,   generalmente   quando   il   Syntax scre è ≤22. Tuttavia, questa categorizzazione dei  pazienti  non  è  più  appropriata  in  un’era in  cui…

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Treating iron deficiency in patients with heart failure: what, why, when, how, where and who

Come abbiamo già discusso sulle pagine di Journal Map, la definizione di carenza di ferro, stabilita dalle Linee Guida internazionali è presente quando la ferritina è <100 μg/L, anche se mal si applica ai pazienti con scompenso cardiaco che hanno uno stato infiammatorio elevato, che determina un incremento di ferritina. Inoltre, una ferritina elevata riduce la biodisponibilità del ferro e, l’aumento di epdicina (stimolata dall’infiammazione), ne altera l’assorbimento. Poichè la maggior parte del ferro nel sangue è legato alla trasferrina...

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Tirzepatide and blood pressure reduction: stratified analyses of the SURMOUNT-1 randomised controlled trial

Secondo il Global Burden of Disease Study, l’ipertensione è il fattore di rischio principale di mortalità e disabilità . L’obesità favorisce l’insorgenza di ipertensione e il suo trattamento diminuisce i valori pressori. La tirzepatide è un agonista del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP) che determina un aumento del rilascio di insulina, oltre che agonista del recettore GLP-1, ed è approvato per il trattamento del diabete di tipo II e obesità…

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Risk Stratification in Nonischemic Dilated Cardiomyopathy Using CMR Imaging: A Systematic Review and Meta-Analysis.

La cardiomiopatia dilatativa non-ischemica è caratterizzata da dilatazione ventricolare sinistra o biventricolare e disfunzione contrattile in assenza di coronaropatia e altre condizioni patogenetiche quali ipertensione, valvulopatie, malattie congenite, infiltrative o infiammatorie. La mortalità, dalla diagnosi, è di circa il 20% a causa di scompenso progressivo o morte improvvisa. Gli impianti di defibrillatore sono circa 100.000 all’anno negli Stati Uniti per questa patologia…

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Il rischio derivante da valori elevati di lipoproteina(a) dipende dall’infiammazione residua?

La lipoproteina(a) [Lp(a)] è un importante fattore di rischio cardiovascolare, su base genetica, scarsamente influenzata dallo stile di vita, che possiede un elevato effetto pro-infiammatorio. Alcuni dati indicano che l’azione aterogena di Lp(a) si esplica solo in presenza di un burden infiammatorio caratterizzato da livelli patologici di proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP>2 mg/L)…

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La strategia di de-escalation della terapia antipiastrinica in pazienti con infarto miocardico è sicura anche se il rischio ischemico è elevato?

Nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) una ampia serie di studi ha dimostrato la fattibilità di una strategia di de-escalation basata su un utilizzo iniziale di una doppia terapia antipiastrinica (DAPT) composta da ASA e da un inibitore del recettore P2Y12 potente come ticagrelor e successivo “switch” ad una DAPT composta da ASA e clopidogrel, un inibitore del recettore P2Y12 meno potente di ticagrelor. Alla base di questa strategia vi è la dimostrazione di una riduzione progressiva del rischio ischemico passando dalla fase acuta e subacuta (il primo mese) alla fase cronica, nella quale il rischio emorragico…

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